Dario Argento è sempre a caccia di ispirazione. La solitudine è quella cosa che gli permette di scoprirsi e di andare alla ricerca del suo vero io e della sua voglia di scrivere e produrre ma è vero anche che è la stessa cosa che gli ha permesso di legarsi così tanto alle figlie. A parlare della sua vita, della sua ispirazione e del post lockdow è proprio il re dell’horror che in un’intervista ai microfoni di Gian Luca Bauzano per 7 di Corriere.it, ha spiegato: “La pandemia e l’isolamento mi hanno fatto riscoprire la gioia della solitudine. La totale tranquillità..Isolamento per paura del contagio? Certo. Solo perché alla mia età non posso rischiare di ammalarmi. Il set del nuovo film mi aspetta”. Alla soglia dei suoi 80 anni, Dario Argento si prepara a tornare in pista anche se questo periodo di lockdown lo preoccupa un po’ per la reazione di “libertà” che tutti hanno avuto: “In questo periodo c’è stata una recrudescenza di paure medievali. Come allora (si riferisce alla Peste) ci si è dovuti confrontare con qualcosa di ancestrale. Ha scatenato una sorta di caccia alle streghe. Il virus qualcosa di poco comprensibile da distruggere. Non ha contorni definiti. La reazione attuale, come liberatoria, è molto pericolosa”.
DARIO ARGENTO TRA NUOVE ISPIRAZIONI E IL RAPPORTO CON LE FIGLIE ASIA E FIORE
Tornando invece alla solitudine e al rapporto con le figlie, Dario Argento rivela di avere un rapporto a falsi alterne con le figlie Asia e Fiore ma di essersi avvicinato molto a loro in questo periodo di quarantena obbligata: “La distanza fisica di questi mesi ha fatto crescere il desiderio di vedersi. Ci siamo sentiti e ci sentiamo tutti i giorni. Rinnoviamo l’amore reciproco”. E sul cinema? Dario Argento ha ancora voglia di stupire anche se il virus di certo non lo ispira quanto le malattie della psiche: “Pandemie, malattie, virus? Non mi stimolano. Le “malattie” della psiche, quelle sì che mi affascinano. Come le mie paure. Vi convivo da sempre. E mi forniscono spunti. Dialogo con il mio lato oscuro: si trasforma poi nel mio punto di vista”.