Il lockdown non ha mandato in crisi solo l’economia italiana, le famiglie, il lavoratori autonomi e le aziende: per effetto dei decreti Cura Italia e Dl Rilancio, anche il fisco italiano ha sofferto e soffre tutt’ora una pesantissima riduzione rispetto ai primi 5 mesi del 2019. Persi 15 miliardi e 300 milioni di euro non guadagnati per via delle sospensioni dei versamenti rinviati a settembre ma anche dei ridotti consumi per l’emergenza sanitaria e per la generale, profonda, crisi economica: i dati emersi dal Dipartimento delle Finanze sui primi 5 mesi 2020 vede il tremendo trimestre marzo-aprile-maggio del Covid-19 che pesa come un macigno sulle casse dello Stato. Come sottolinea il Sole 24 ore, è avvenuto il «crollo delle imposte indirette che calano di 15,7 miliardi, mentre le dirette fanno registrare qualche piccolo segnale in positivo soprattutto con le sostitutive sui redditi di capitale». Anche prendendo solo il pagamento dell’Iva negli acquisti normali di tutti i giorni, nei primi 5 mesi di questo terribile anno 2020 vi è stata una riduzione del 18,7% (9,2 miliardi di euro) per le casse del Paese.
LA CRISI DEL FISCO
«I dati», scrive ancora il Ministero dell’Economia, «risultano influenzati dal decreto “Cura Italia” che aveva gi sospeso i termini di versamento delle entrate tributarie e extratributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, ulteriormente prorogati dal Decreto Rilancio fino al 31 agosto». La crisi non è però solo per la diminuzione del fisco di oltre 15 miliardi di euro per via del lockdown, in forte difficoltà è il commercio (-27%), l’industria (-24,9%) e i servizi (oltre il 17%): nonostante il Governo Conte l’abbia inserita come autentico punto di “svolta” per il piano prossimo di rilancio dell’economia italiana (annunciata come unica alternativa valida per non aumentare le tasse, ndr), la lotta all’evasione al momento ha subito una brusca frenata per via del lockdown. Flessione del 10,7% (-427 milioni rispetto al 2019) nei primi 5 mesi di quest’anno segnato dal Covid, attestandosi a “soli” 3,57 miliardi di euro: per le imposte indirette, la flessione è più contenuta con -8,3%.