I sondaggi politici espressi ad inizio settimana da Swg indicano come sempre la “linea” che poi verrà testata ed esaminata durante i giorni a seguire: nel momento decisivo per i tanti nodi ancora aperti nella maggioranza – con Dl Semplificazione e Pnr varati nella notte “salvo intese” dal Cdm – gli elettori si dicono tutt’altro che convinti dalle forti distanze e tensioni presenti all’interno del Governo. E così i sondaggi politici Swg su La7 ieri sera mostrano un calo deciso di Pd e M5s, una Lega stabile e una Meloni bloccata per la seconda settimana consecutiva: si muovono e molto le retrovie ma sul fronte nazionale i grandi partiti pagano il senso di “indeterminatezza” sul prossimo futuro politico ed economico. Lega stabile al 26,6% come la scorsa settimana, perdono invece lo 0,3% tanto il Pd (scende al 20%) quanto il Movimento 5 Stelle che indietreggia fino al 15,7%. Non ne approfitta però FdI di Giorgia Meloni che al 14% perde uno 0,2% su base nazionale, rimanendo comunque saldamente il secondo partito del Centrodestra e ago essenziale per gli equilibri della coalizione.
SONDAGGI SWG (6 LUGLIO): IL CENTRO “SI MUOVE”
Migliora e non poco Forza Italia con Silvio Berlusconi dopo il “caso-Mediatrade”, ma restano comunque sondaggi politici “bassi” per le speranze di nuovo centrodestra moderato: il centro poi si muove ulteriormente nelle intenzioni di voto, con Azione di Carlo Calenda che supera Italia Viva di Matteo Renzi, 3,2% (+0,3%) contro 2,9% (-0,1%) con l’ex Ministro che a “In onda” commenta così tali sondaggi «testa a testa con Renzi? Direi un coda a coda.. non c’è tanto da entusiasmarsi. […] Sono per un governo larghissimo, con Forza Italia e con i pezzi più intelligenti della Lega come Zaia che invece si fanno mettere sotto da Salvini. I Cinque Stelle? Sono tante cose, ad esempio ho stima di Patuanelli». Chiudono i sondaggi politici del lunedì Sinistra Italiana-Mdp-Art.1 al 3,8%, Più Europa al 2%, Verdi all’1,8%, Cambiamo! all’1,3% e l’astensione che anche questa settimana avanza inesorabile con +2% e 41% di delusi-incerti dei partiti nazionali.