Flavio Insinna torna in tv per condurre l’evento “Una voce per Padre Pio“, lo show trasmesso in prima serata sabato 11 luglio 2020 alle ore 21.00 su Raiuno. Un ritorno molto gradito quello del conduttore de L’Eredità che torna per il secondo anno consecutivo al timone dello show che racconta le storie di persone devote al al Santo di Pietralcina. Un evento da non perdere di cui è davvero orgoglioso Insinna che, dalle pagine del settimanale Telepiù, ha confessato che questa esperienza di conduzione l’ha fatto avvicinare molto di più al sacro mondo di Padre Pio. “Sono diventato devoto di Padre Pio” ha rivelato il conduttore televisivo che condividerà il palcoscenico dell’evento benefico con due amici: Nino Frassica e Nathalie Guetta. Rispetto alla scorsa edizione, quest’anno lo show benefico non sarà trasmesso da Pietralcina, ma bensì da uno studio televisivo di Roma per via delle regole e norme di sicurezza imposte per contrastare la diffusione del Coronavirus.
Flavio Insinna: “non mi sono voluto far aiutare”
Il ritorno in tv di Flavio Insinna alla conduzione di “Una voce per Padre Pio” arriva a pochi giorni dall’intervista choc che il conduttore ha rilasciato nel salotto di Pierluigi Diaco. Durante una puntata di “Io e te”, programma pomeridiano di Raiuno, Insinna chiacchierando con Diaco ha confessato di aver sofferto di una malattia: la depressione. Non solo, il conduttore de L’Eredità senza tanti giri di parole ha sottolineato: “non va sottovalutata la parola e non va usata impropriamente perché è un male di vivere. Si fa in fretta a dire ‘ha tutto, che gli manca?'”. Poco dopo Insinna per cercare di spiegare cosa ha vissuto ha voluto fare un paragone con un numero uno del calcio italiano: Francesco Totti. “Il giorno dell’addio al calcio, Francesco Totti, uomo che credo non gli manchi proprio niente, ha detto ‘aiutatemi’ – ha raccontato Insinna – “è chiaro che non diceva aiutatemi a pagare le bollette ma diceva ‘tutto questo mi mancherà’, il boato, l’applauso, l’affetto ed era un aiutatemi umano”. Nel suo caso ad aiutarlo a venirne fuori dalla depressione è stato il padre di professione medico come ha raccontato lo stesso Insinna: “ad un certo punto si è impuntato e mi ha fatto curare perché non ci si deve vergognare. Io ho avuto un periodo in cui non mi sono voluto far aiutare. Mio padre, poi, che era di marmo, ha aspettato e poi ad un certo punto ha fatto uscire il medico e ha detto si fa così”.