Massimo Ghini, in un alunga intervista rilasciata ai microfoni Riccardo De Palo per ”Il Messaggero’‘ riflette sull’attuale situazione mondiale e ponendo l’attenzione sulla battaglia contro il razzimo. L’uccisione negli Stati Uniti di George Floyd, infatti, ha dato nuovo risalto al problema, ma secondo Massimo Ghini «non è altro che un atteggiamento alla moda». «Sono pronto ad assumermene tutta la responsabilità – prosegue l’attore – dal momento in cui i social lanciano un tema, questo mondo ignorante, senza un progetto, ne diventa vittima». L’attore è convinto che, non si diventa meno razzisti partecipando a manifestazioni contro il razzismo anche se aggiunge di aver condiviso l’indignazione e l’orrore per l’omicidio di George Floyd. «Ma non si diventa meno razzisti se ci si inchina per strada o se si alza il pugno; bisogna costruire una società – e io che abito all’Esquilino lo sento molto – in cui questo modo di sentire sia radicato», ha aggiunto.
MASSIMO GHINI: “UNA VOLTA, IN UN NEGOZIO CON UN BENGALESE E UN AFRICANO…”
Mssimo Ghini vorrebbe che il rispetto per il prossimo diventasse la normalità e che non venisse considerata un’eccezione. L’attore che ricorda come, una volta, innesò una polemica sull’utilizzo delle parole “nero” e “negro”, poi, racconta un episodio di cui è stato protagonista. Sotto casa sua, si trova un tipico negozio in cui puoi trovare qualsiasi cosa. In quel contesto, Massimo Ghini fu, involontoriamente coinvolto, in una spiacevole situazione. “Sotto casa c’è uno di quei negozi dove trovi un po’ tutto, dalla ricarica per i telefonini ai cappelli; e io cercavo dei fazzolettini di carta. Due ragazzi neri africani stavano davanti a me e io, che sono assolutamente rispettoso, aspettavo pazientemente il mio turno. Poi il bengalese, che evidentemente mi conosceva, mi ha chiesto cosa volessi; e l’africano ha protestato. Io non volevo certo passargli avanti, avrei preso i fazzoletti da solo. Ti trovi in situazioni in cui il razzismo non nasce neanche da te”, ricorda oggi l’attore.