Ieri pomeriggio Autostrade per l’Italia ha inviato in extremis una nuova proposta al Governo per rivedere il piano di concessioni sulla rete autostradale italiane dopo l’ultimatum del Premier Conte sull’iter di revoca pronto per essere concluso entro martedì prossimo in CdM. «O da Aspi arriva una proposta che il Governo non potrà rifiutare, di quelle assolutamente vantaggiose su tutti i settori interessati oppure la revoca sarà inevitabile», aveva detto il Presidente del Consiglio venerdì nel presentare la prova generale del Mose a Venezia. Ebbene, la proposta è arrivata con una lettera privata di cui alcuni dettagli sono emersi dalle agenzia di stampa nella notte: al netto dei precisi riferimenti di Aspi che ancora devono essere resi noti, crescerebbero i risarcimenti per il crollo del Ponte Morandi e si abbasserebbero le tariffe sulle autostrade in mano al Cda con maggioranza Atlantia (ovvero la famiglia Benetton). Secondo fonti di Governo all’Ansa, la nuova offerta di Autostrade per l’Italia porterebbe da 2,9 a 3,4 miliardi i risarcimenti (tra indennizzi e manutenzione straordinaria). Inoltre 7 miliardi di manutenzioni e 13,2 miliardi di investimenti: ci sarebbe poi anche un abbassamento dei pedaggi e la possibilità che Benetton scenda sotto il 50% del controllo Aspi facendo entrare invece Cassa Depositi e Prestiti nel gruppo di gestione.
ASPI, IL GOVERNO SI SPACCA
Dopo la mossa di Aspi ora la “palla” passa al Governo e qui si prevedono già tensioni dopo le prime reazioni emerse nelle ultime ore: la revoca delle concessioni più volte ribadita da M5s e dal Premier Conte si scontra con l’intenzione di Pd e Italia Viva ad accettare la nuova ultima proposta di Autostrade per l’Italia. «Io sono per la revoca della concessione ad Aspi con un piano preciso che riesca a supportarne la gestione», spiega il presidente della Camera Roberto Fico, tra i principali leader del M5s. Lo seguono i vertici del Movimento che fanno sapere alle agenzie «la proposta non basta, per noi resta no».
Assai più “sfumati” i commenti del Pd e dei renziani, come Marattin «Da parlamentare e da cittadino vorrei però sapere chi da martedì subentra nella gestione delle autostrade e con quali risorse, che fine fanno i lavoratori di Aspi e che valutazione di rischio è stata fatta sul risarcimento plurimiliardario che dovrebbe essere versato ai Benetton, dalle tasche dei contribuenti, in caso di azione temeraria». Martedì è previsto il CdM ma data la netta distanza tra le forze di maggioranza non si esclude che il tema Aspi-concessioni possa far slittare la riunione a mercoledì o addirittura giovedì-venerdì.