Dopo l’intervista alla rivista islamica di qualche giorno fa in cui Silvia Romano “Aisha” spiegava l’importanza del velo come simbolo positivo di libertà delle donne, a far discutere ora non sono più le differenti fazioni pro-contro la giovane cooperante liberata un anno e mezzo dopo il sequestro in Kenya: con un articolo a firma Roberto Alessi, noto direttore di Novella 2000 ed esperto giornalista di gossip, Libero Quotidiano pubblica tre foto che immortalano la giovane 24enne milanese ad un tavolino di un bar con un amico mentre bevono un bicchiere di birra: la polemica rintuzza così sulla conversione all’Islam di Silvia “Aisha” e sull’eventuale contraddizione di bere alcol quando la religione musulmana lo vieta espressamente. Alessi scrive «È diventata famosa dopo il suo rapimento e la sua liberazione e soprattutto per essere tornata con l’abito che gli integralisti impongono alle donne, che però, secondo lei, lo indossano per pura libera scelta. C’è da dire che Silvia, ora Aisha, fa anche una vita libera, frequenta una moschea di Milano, esce con gli amici. Una birra in compagnia».
L’ATTACCO DI LIBERO (E LE CRITICHE)
Ma è proprio su quella birra che si sofferma la mini-polemica del quotidiano diretto e fondato da Vittorio Feltri: «Anche lei con la sua birra (probabilmente analcolica, ma in piccole quantità pare che l’alcol sia ammesso), seduta accanto a un amico, un bel ragazzo capellone, che sembra una rockstar, vestito ben più fresco di lei, T-shirt, calzoncini, capelli al vento. Pure quelli sono, anche se solo riservati ai maschi, “simbolo di libertà”». Ora, per Alessi si tratta di un mero commento di “stile” che si sofferma solo per poche righe sulla questione della “fede” – anche se si intuiscono le opinioni critiche del giornalista sulla possibilità di una «libera scelta» nella conversione all’Islam durante un sequestro e rapimento durati più di un anno – ma il quotidiano “Libero” si chiede cosa possa dire l’Islam davanti a foto del genere.
Di contro, parte dei social e altri quotidiani online si scagliano contro l’articolo di Libero accusandoli di stalking e di “persecuzione mediatica” per la giovane Silvia Romano che neanche può “permettersi” una birra analcolica (anche se, onor di cronaca, non si ha la certezza) in compagnia. Le fazioni continuano, le polemiche pure: resta però il vero punto, ancora tutto da dirimere per Silvia e per chiunque si sia approcciato al tema provando ad allontanare ogni pregiudizio ideologico su entrambi i fronti. Come davvero si possa parlare di conversione libera e cosa si intenda per la stessa libertà: il tema è importante, serio e per nulla “concluso” dalle parole di Aisha o dalle opposte accuse piovutegli contro.