Antonello Venditti è tra i protagonisti della puntata di oggi, domenica 12 luglio 2020, di Techetechetè, il celebre programma realizzato con videoframmenti tratti dal vastissimo tesoro delle teche RAI. Questa sera in onda lo speciale “Andrà tutto bene” curato da Giulio Calcinari e dedicato ad alcuni grandi nomi della canzone italiana. Tra questi non poteva certo mancare il grandissimo cantautore romano che con la sua voce ha cantato alcune delle canzoni più belle della musica italiana: da “Alta marea”, “Ricordati di me”, “Sara”, “Amici mai”, “Grazie Roma”, “Notte prima degli esami” fino alle più recenti “Dalla pelle al cuore”, “Che fantastica storia è la vita” e tante tante altre. Intanto l’artista si è visto sospeso il concerto – evento previsto per il prossimo 5 settembre 2020 che l’avrebbe visto condividere il palcoscenico dello Stadio Olimpico di Roma con l’amico e collega Francesco De Gregori. La sospensione dell’evento è naturalmente legata all’emergenza sanitaria da Coronavirus che ha costretto gli organizzatori a rinviare il concerto al prossimo 17 luglio 2021. Una decisione obbligata visto che in Italia è ancora in corso il piano di emergenza per contrastare la diffusione del virus Covid-19. La decisione è naturalmente arrivata come un fulmine a ciel sereno per centinaia di lavorati del mondo dello spettacolo che continuano a vivere in condizioni di grande disagio e criticità.
Antonello Venditti: “la mascherina? Dietro c’è il dio della paura”
Antonello Venditti, intervistato dalle pagine di Vanity Fair, ha detto: “la politica non si occupa di musica perché è una diffidenza che nasce da un pregiudizio. Ricorda quel ministro che diceva che con la cultura non si mangia? Per alcuni politici noi siamo strafortunati: qualcuno ancora ci batte le mani mentre a loro tirano i pomodori. Sembra che dicano: ‘Ma che cosa volete dalla vita voi che avete tutto a iniziare dagli applausi? Non vi dovete lamentare, ma esser allegri’. Purtroppo chi non riesce a pagare la bollette o a fare la spesa tanto felice non può essere”. Non solo, il cantautore si è poi soffermato su questi mesi di lockdown e su questa pandemia mondiale che ha stravolto e cambiato, forse per sempre, le nostre vite. “Il danno più grave, ancora una volta, è culturale. – ha precisato Venditti che parlando proprio delle mascherine ha precisato – “non entro nel merito dell’utilità della mascherina, ma so che ha creato un immenso distanziamento. È il burqa dell’Occidente. È una cosa che ti porta lontano dagli altri. È una difesa, ma anche un manifesto di ripulsa. È come dire ‘non mi fido di te’. È una nuova religione, la mascherina, e dietro non ha la croce, ma il dio della paura. Usciremo davvero dalla pandemia soltanto quando ce la toglieremo”.