Grande novità in materia di corsa al vaccino contro il Coronavirus. Anzi, trattasi di una piacevole conferma: sì, perché dopo i risultati incoraggianti registrati intorno alla metà del mese di maggio 2020, dalla statunitense Moderna giunge notizia di nuovi esiti importantissimi per quanto concerne il candidato al vaccino dell’azienda a stelle e strisce. Come riferito dal “Financial Times”, esso ha prodotto risposte immunitarie in tutti e 45 i pazienti che stanno prendendo parte alla prima fase sperimentale, mentre, sulle colonne del New England Journal of Medicine, gli autori dei centri medici accademici di Seattle e Atlanta hanno detto che le evidenze ottenute supportano l’ulteriore sviluppo del vaccino. Tal Zaks, medico capo di Moderna, ha detto che il candidato al vaccino, noto come “mRNA-1273”, provoca una “robusta risposta immunitaria a tutti i livelli di dose. Non vediamo l’ora di iniziare il nostro studio della terza fase di mRNA-1273 questo mese per dimostrare la capacità del nostro vaccino di ridurre significativamente il rischio di malattia di Covid-19″.
VACCINO MODERNA: FUNZIONA?
Moderna è stata la prima azienda americana a testare il suo potenziale vaccino nell’uomo, ricevendo 483 milioni di dollari di finanziamento da parte dell’Agenzia per la Ricerca e lo Sviluppo Avanzato Biomedico degli Stati Uniti per accelerare lo sviluppo del vaccino. Come spiegato dettagliatamente dal “Financial Times”, il gruppo biotech utilizza una nuova tecnica, basata sull’acido ribonucleico messaggero (mRNA), che trascrive parte del codice genetico del virus nelle cellule umane per insegnare al sistema immunitario le modalità di rilevamento dell’invasore. La sperimentazione ha dimostrato che 15 giorni dopo la prima dose, tutti i partecipanti avevano prodotto anticorpi. Va altresì precisato che vi sono state anche prove di una certa risposta da parte delle cellule T: più della metà dei partecipanti ha avuto effetti collaterali tra cui stanchezza, brividi, mal di testa e dolori muscolari e gli effetti negativi sono peggiorati dopo la seconda iniezione. Più del 20 per cento di coloro che hanno assunto la dose più alta ha riferito uno o più gravi effetti negativi.