Lo Stato di Emergenza potrebbe essere prorogato oltre il 31 luglio ma allo stato attuale, quando mancano meno di due settimane alla deadline, l’incertezza regna sovrana. A sottolineare la questione è Il Sole 24 Ore, secondo cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarebbe già al lavoro assieme ai tecnici per salvare in qualche modo le misure e «i poteri straordinari ancora indispensabili» in questa fase, senza però appunto ricorrere allo Stato di Emergenza, che negli scorsi giorni sembrava pronto ad essere prorogato fino al 31 ottobre. Appena Conte tornerà da Bruxelles la questione diventerà pregnante, ma anche se il virus resiste, provocando centinaia di nuovi casi al giorno, e nel contempo, delle vittime, la situazione è senza dubbio differente rispetto a quella di pochi mesi fa. A conferma di ciò anche l’ultimo report integrale su cui il quotidiano finanziario ha potuto mettere mano, e che sottolinea come le regioni a rischio “moderato” siano passate dalle dieci della scorsa settimana alle quattro odierne, leggasi Emilia Romagna, Lazio, Marche e Veneto.
STATO DI EMERGENZA ADDIO? IDEA DECRETO LEGGE E ORDINANZE AD HOC
«Stiamo assumendo misure dure – ha fatto sapere Speranza in merito agli ultimi casi di importazione – divieti d’ingresso e di transito per alcuni paesi, la quarantena per 14 giorni per tutti quelli che vengono da paesi extra-Schengen: sono misure dure ma indispensabili, perché non possiamo permetterci di vanificare i sacrifici che abbiamo fatto finora». Nel contempo il ministro è al lavoro su alternative allo Stato di Emergenza, e non è da escludere un decreto legge per fare in modo che le misure straordinarie, come ad esempio la presenza del commissario Domenico Arcuri, e lo smart working, possano permanere ancora e non decadere immediatamente in contemporanea con il ritorno ad uno stato “normale”. Per quanto riguarda invece l’utilizzo delle mascherine, ma anche i protocolli e le linee guida, potrebbero rientrare in un’ordinanza del ministero della Salute, provvedimenti adottabili in casi straordinari come appunto quello che stiamo vivendo, così come ad esempio fatto negli scorsi giorni con il blocco dei voli dai paesi a rischio.