Il comico romano Antonio Giuliani è stato ospite stamane presso gli studi di “C’è Tempo Per…”, programma in onda tutte le mattine su Rai Uno. “Finalmente torniamo a lavorare – ha esordito il 53enne originario di Primavalle – siamo tutti felici e contenti. il mio prossimo spettacolo si chiamerà Evergreen”. Giuliani viene da Roma, una città che ha dato natali a molti altri comici popolari: “Noi comici romani abbiamo il vantaggio di avere l’ironia nel dna, dico sempre che Roma è un teatro a cielo aperto, ovunque c’è ironia e comicità. A Roma se hai un difetto te lo evidenziano sempre, a me dicevamo “Antò, quando piove sei l’ultimo a saperlo”, battute sull’altezza. Avevo un amico tirchio che lo chiamavano Macarena, quando gli dicevi di pagare lui si toccava sempre il corpo dicendo che non aveva il portafogli. Comunque emergere a Roma è anche difficile perchè ci sono talmente tanti comici che devi dimostrare sempre di essere all’altezza di quei grandi artisti”. Ma Giuliani non nasce comico, anzi, avrebbe voluto fare ben altro.
ANTONIO GIULIANI: “VENGO DA UNA FAMIGLIA DI CALCIATORI…”
“Vengo da una famiglia di calciatori – ha raccontato in diretta tv – mia mamma giocava in una squadra di calcio formata da sole mamme, si chiamavano “Le streghe”. Mio fratello è arrivato fino alla Primavera della Lazio… Quello però era il periodo del lavoro, si finiva la terza media e poi si andava lavorare, e io ho dovuto mollare il calcio con dispiacere”. Ma a chi si ispira Giuliani? “Alberto Sordi ma anche il primo monologhista, Aldo Fabrizi, i cui monologhi sono molto attuali. Adoravo anche Peppino De Filippo, un genio, l’ho amato”. Sulle comiche donne: “Ho piacere a lavorare con donne comiche, ho lavorato con diverse donne fra cui anche Valentina Persia”. Su Napoli: “E’ la mia seconda città per lavoro e amicizie, una volta abbiamo fatto una partita di beneficenza al San Paolo, finisce la partita e mi trovo solo uno scarpino, l’avevo perso. Ad un certo punto è arrivato uno che voleva il mio scarpino e mi ha detto ‘Conosco quello che ha l’altro'”.