Cosa pensa Silvio Berlusconi dell’accordo raggiunto da Giuseppe Conte sul Recovery Fund? L’ex premier, protagonista nella sua esperienza di governo di vertici in Europa altrettanto infuocati in un’intervista al Tg5 ha dichiarato: “È un compromesso, ma positivo, che toglie argomenti ai nemici dell’Europa. Questo difficile compromesso deve far riflettere sul futuro dell’Europa, sul pericolo per l’Europa, cioè sul pericolo di condizionamento che certi partiti sovranisti esercitano sulla politica di diversi Paesi europei”. Secondo il leader di Forza Italia, “l’ammontare totale dei fondi a nostra disposizione è salito da 170 miliardi a 208 miliardi e perché una parte importante di questa somma è rappresentata da sussidi a fondo perduto che non dovremo restituire. Tuttavia il percorso è ancora lungo e i fondi saranno disponibili solo nel secondo trimestre dell’anno prossimo a condizione che l’Italia presenti un piano di riforme che sia accettato in Europa e deve essere un piano coerente con lo sviluppo, non di tipo assistenzialista o statalista”. A maggior ragione secondo il Cavaliere è che “l’opposizione sia davvero coinvolta nelle decisioni, nel frattempo è indispensabile utilizzare gli altri strumenti a disposizione, a partire dal Mes e dal Sure”. (agg. di Dario D’Angelo)
GUALTIERI: “PIANO RILANCIO A OTTOBRE”
L’Italia presenterà il suo piano di rilancio non prima di ottobre: lo ha annunciato il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri intervistato al Tg3 dopo l’accordo sul Recovery Fund stabilito questa mattina all’alba. «Il Piano di Rilancio lo presenteremo ad ottobre, tra i primi Paesi per poter iniziare fin da subito con il grande rilancio dell’economia italiana». Alla domanda sul Governo più forte dopo il negoziato in Consiglio Ue, Gualtieri replica «Siamo davanti ad un risultato storico, questo Governo ha il merito di aver creduto nel salto di qualità per contrastare il Covid-19, 750 miliardi di eurobond per politiche comuni e aiuti ai Paesi più in difficoltà». Come già inserito negli accordi finali di Bruxelles, il Ministro dell’Economia ragguaglia sulla disponibilità del Recovery Fund: «è passato l’articolo che permette di anticipare il 10% delle risorse per progetti già iniziati dal febbraio 2020 (e approvati nel piano generale, ndr). Siamo al lavoro sul piano di rilancio incisivo che sostenga la ripresa ma che affronti problemi storici dell’Italia, con investimenti in infrastrutture, digitalizzazione, istruzione, contrasto ai mutamenti climatici e innovazione». In questo focus invece si trovano tutti i vincoli e gli obblighi decisi dal Consiglio Ue per poter accedere al Recovery Fund. (agg. di Niccolò Magnani)
CONTE DA MATTARELLA “SODDISFAZIONE DEL QUIRINALE”
Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la propria soddisfazione per l’esito delle trattative in Europa che hanno portato ad un accordo sul Recovery Fund. Come riportato dall’Ansa, il capo dello Stato ha incontrato questa mattina Giuseppe Conte di rientro da Bruxelles dopo cinque giorni di duro negoziato. Secondo quanto appreso da fonti del Quirinale, il presidente Mattarella ha espresso “apprezzamento e soddisfazione per l’importante esito del Consiglio Europeo, che rafforza il ruolo dell’Unione e contribuisce alla creazione di condizioni proficue perché l’Italia possa predisporre rapidamente un concreto ed efficace programma di interventi”. Dunque adesso si passa alla “Fase 2”: la redazione di un Piano Nazionale di Riforme che venga giudicato idoneo allo stanziamento dei fondi da parte della Commissione Ue. (agg. di Dario D’Angelo)
RECOVERY FUND, PLAUSO RENZI E ZINGARETTI
C’è grande soddisfazione in Italia dopo che nella notte è stato raggiunto l’accordo sul Recovery Fund. Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha esternato parole di elogio, e al premier ha fatto eco l’ex numero uno d’Italia, Matteo Renzi. Il segretario di Italia Viva ha accolto con il sorriso l’intesa raggiunta fra i 27 stati membri, usando le parole “ottimo risultato per l’Italia, un capolavoro politico per l’Europa“, che dimostra che “un governo europeista fa bene all’Italia”. Esprime il proprio consenso anche il presidente del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che dopo la fatidica fumata bianca al Consiglio dell’Unione Europea di Bruxelles, guarda già alle prossime mosse del governo italiano: “ora servono visione, concretezza e velocità. Investimenti per rilanciare le imprese ed essere vicini alle famiglie”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RECOVERY FUND, ACCORDO AL CONSIGLIO UE: 750 MLD, CONTE NE OTTIENE 209: I DETTAGLI
Passata l’estasi per l’accordo raggiunto all’alba al Consiglio Ue, Conte passa al contrattacco e sulla posizione del suo Governo annuncia «l’esecutivo è forte, il Recovery Fund ne rafforza l’azione». I dettagli dell’accordo, nelle 68 pagine di conclusioni del Consiglio Europeo, vedono dei 750 miliardi complessivi di Recovery Fund (390 sussidi e 360 di prestiti) il 28% in arrivo per le casse italiane, ben 209 miliardi suddivisi in 82 miliardi di sussidi (da non rimborsare) e 127 mld in prestiti (da rimborsare con condizionalità strette), piatto più ricco rispetto al complessivo della Commissione Europea nella bozza di maggio (si trattava di 173 miliardi, 82 in aiuti e 91 in prestiti). Conte ottiene così più prestiti, l’Olanda e i frugali invece ottengono il rialzo degli sconti (i rebates) e la condizione di “veto” attraverso il super freno d’emergenza attuabile da qualsiasi Stato membro e con una governance che spetterà alla maggioranza qualificata del Consiglio Europeo in base alle proposte presentate dalla Commissione Ue. Il Bilancio europeo 2021-2027 (QFP) è rimasto a 1.074 miliardi di impegni ma diminuiscono i fondi per agricoltura e sanità. Non soddisfatta la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen che commenta amara «L’intesa riduce la parte innovativa del bilancio. È increscioso», con il taglio in effetti su sanità, Green deal, ricerca, e investimenti a livello Ue, il tutto per poter dare agli Stati membri più risorse per far fronte alla crisi del Covid-19.
ACCORDO SUL RECOVERY FUND
E’ stato trovato finalmente l’accordo al Consiglio Ue sul bilancio e il Recovery Fund. Dopo quattro giorni di estenuanti trattative si è chiuso uno dei vertici europei non soltanto più lunghi ma anche più complicati di sempre. All’Italia andranno 209 miliardi di euro tra sussidi e prestiti, e il grande annuncio è stato dato poco fa dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte. Erano infatti le sei del mattino quando il premier ha parlato così con i giornalisti che lo attendevano a Bruxelles: “E’ un momento storico per l’Europa e per l’Italia. Sono le sei del mattino: siamo all’alba di un vertice lunghissimo, forse abbiamo stabilito il record e superato per durata il vertice di Nizza. Siamo soddisfatti: abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo”. E ancora: “Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre. Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie”, aggiungendo che non vi sarà alcuna possibilità di veto per i paesi e che la procedura d’emergenza spetta alla Commissione.
CONSIGLIO UE RECOVERY FUND, MICHEL COMMENTA L’ACCORDO: “L’EUROPA E’ FORTE E UNITA”
è servito anche da assist a Conte per far passare in secondo piano il Mes: “Il piano che oggi approviamo ha assoluta priorità nell’interesse dell’Italia. Ci sono prestiti molto vantaggiosi. Il Recovery fund è la priorità e spero possa contribuire a distrarre l’attenzione morbosa attorno al Mes“. Soddisfatto anche Charles Michel, il presidente del Consiglio Ue, che in conferenza stampa in conclusione del summit ha spiegato raggiante: “Buongiorno ce l’abbiamo fatta. L’Europa è forte e unita, abbiamo raggiunto accordo sul pacchetto di Recovery e sul bilancio”. Michel ha parlato di “ottimo accordo, accordo giusto”, aggiungendo che l’intesa “è un segno concreto che l’Europa è una forza in azione”. Ursula von der Layen, presidente della Commissione Europea, ha invece commentato così: “Più di 90 ore di negoziati, ma ne è valsa la pena. L’Europa viene spesso accusata di fare troppo poco e troppo tardi ma questa volta non è andata così”.