Il Presidente Donald Trump e i Governatori dei principali Stati più colpiti dal Covid-19 vivono giorni di forte tensione con numerose categorie di cittadini che vedono di cattivo occhio i tentativi di ripresa di una pseudo-normalità visti i rapidi contagi di coronavirus che ancora devastano gran parte degli Stati Uniti: l’ultimo caso clamoroso arriva dalla Florida dove il sindacato degli insegnanti (il secondo più grande d’America, ndr) ha prima minacciato poi reso ufficiale la causa contro il ricco Stato sulla East Coast dopo la decisione del Governatore repubblicano Ron DeSantis di riaprire le scuole il prossimo mese per tornare alle lezioni in presenza. Secondo quanto riporta il New York Times è la prima volta della storia negli Usa che scattano iniziative di questo genere, anche se ormai il tema della pandemia sta portando diverse “prime volte” nell’ordinamento federale e nazionale: dopo la “mossa” del sindacato dei docenti della Florida potrebbero essere anche altri enti federali a muoversi nella medesima direzione, in California e nel Texas soprattutto dove sono in corso le altre due situazioni molto gravi di tutta l’America.
CAOS COVID IN FLORIDA
Riportare gli studenti in classe per la ripresa della scuola “in presenza” è stata un’idea di Donald Trump ma non solo, anche i vari Governatori – sia Dem che Repubblicani – hanno tentato di ristabilire una sorta di normalità almeno nel settore dell’istruzione: il rialzo dei contagi e le vittime che continuano ad aggiungersi giorno dopo giorno stanno però generando non poche polemiche contro le autorità locali e nazionali nel merito della gestione del coronavirus. «Non lo sentirete mai sulle Fake News (i media tradizionali, ndr) a proposito del virus cinese, ma in confronto alla maggior parte degli altri Paesi, che stanno soffrendo enormemente, stiamo facendo molto bene e abbiamo fatto cose che pochi altri Paesi avrebbero potuto fare», ha scritto su Twitter il Presidente Donald Trump, confermando però la necessitò di utilizzare la mascherina per far fronte alla pandemia e aggiungendo «progressi incredibili sono stati fatti su vaccini e terapie». Restano però i numeri allarmanti, con la Florida in primis: domenica è stato superato per il sesto giorno consecutivo gli 11.000 nuovi casi giornalieri, secondo i dati della Johns Hopkins University. A seguire il Texas con tre giorni consecutivi con oltre 10mila casi di contagio nuovi. Il totale purtroppo è drammatico con 3,8 milioni di casi e oltre 141mila morti da inizio emergenza in tutti gli Stati Uniti d’America. «Vi sono forti pressioni per chiudere» ha spiegato di recente il sindaco di Miami Francis Suarez nell’incontro con il Governatore della Florida denunciato dagli insegnanti, con Ron DeSantis che per il momento resta fermo sulla linea Trump di riaprire le scuole e mantenere invariate le misure di contenimento “light” contro il Covid-19.