Qui un tempo si estraeva il ferro: lo testimoniano le tracce di reperti di archeologia industriale (fino a qualche tempo fa c’era ancora il pontile di caricamento dei minerali sulle navi, poi abbattuto per motivi di sicurezza), come la stradina dove venivano trasportati i carrelli. Oggi però Ortano è famosa per il suo tratto di costa, uno dei più belli dell’Elba. Siamo sul versante sud-est dell’isola, a 4 chilometri da Rio Marina, 10 da Porto Azzurro. Ortano è un’insenatura tanto bella da sembrare una scenografia, racchiusa in una baia naturale, dove si respirano i profumi della natura circostante. Il suo nome parla di un passato fatto di coltivazioni, favorite dalle caratteristiche del terreno e dalla disponibilità di acqua. La vallata è costeggiata a sud da scogliere verdeggianti e da un isolotto, la spiaggia si estende all’estremità dell’omonima valle. Una spiaggia fatta di sabbia e sassolini, esposta ai soli venti orientali. Qui sorge l’Ortano Mare Village & Residence, una struttura metà hotel metà villaggio, gestito dal gruppo TH Resorts e affidato alla hotel manager Teresa Bernardo.
Direttore, quando avete aperto la stagione?
Il 5 luglio. E direi con soddisfazione, visto che le presenze sono più numerose delle nostre previsioni. Ma mi sembra che tutta l’Elba sia quest’anno una meta molto gettonata: vedo tanti turisti ovunque. Il villaggio si presenta come un piccolo borgo, immerso nel giardino, e composto dal corpo centrale con le camere e alcuni dei principali servizi, e dal residence, con appartamenti di varie tipologie. Abbiamo 125 camere e 125 appartamenti, ma quest’estate ne abbiamo messi in vendita solo il 60%, seguendo i protocolli di sicurezza e distanziamento adottati da TH. Ma le prenotazioni non mancano: avremo ospiti fino a tutto il mese di settembre.
Anche stranieri?
Sì, non moltissimi come negli anni scorsi, ma ce ne sono, in particolare famiglie che hanno preferito la formula residence. Adesso la nostra clientela è soprattutto del nord Italia, con moltissimi repeaters, vacanzieri che vengono qui da molti anni, adesso motivati ancora di più dagli spazi di libertà che il nostro villaggio consente.
Abitudinari, pigri, troppo coccolati da voi?
Beh, qui i comfort non mancano davvero. Ma è anche la natura a fare la sua: qui siamo in quel tratto di Elba chiamato la “Costa che brilla”, perché la roccia è ricca di materiale ferroso, che al sole appunto luccica. Le attività estrattive non esistono più, i cantieri Montedison sono stati chiusi, e la natura ha preso il sopravvento. Questa zona è ad alto valore ambientale: qui arrivano studiosi e appassionati da tutto il mondo per la biodiversità, un’infinita quantità di specie botaniche introvabili altrove. Per non dire poi della fauna, tra leprotti, mufloni e via dicendo.
La struttura alberghiera ha adottato le precauzioni elaborate da TH?
Certamente. Sacrificando il numero di presenze abbiamo garantito le distanze al ristorante, in piscina, sulla spiaggia. Pur mantenendo tutti i nostri servizi, l’animazione, il teatro e quant’altro. Il villaggio (sorto negli anni Ottanta, per iniziativa di una famiglia piemontese trapiantata nell’isola) è nelle mani di TH dal 2013, e da allora sono stati affrontati interventi importanti di riqualificazione, soprattutto nelle strutture esterne.
Il mare è facilmente accessibile?
Il Villaggio s’affaccia su una caletta di ghiaia: c’è la spiaggia attrezzata riservata ai nostri ospiti, in prossimità del mare, con ciottoli, e nella parte retrostante interna con sabbia riportata. È una delle spiagge più rinomate di questo versante dell’Elba, lunga circa 150 metri e larga anche fino a 50. Il mare è molto limpido, indicato per tutte le attività: snorkeling, escursioni all’isolotto, nuotate in sicurezza. C’è anche un centro diving che consente i primi brevetti.
(Alberto Beggiolini)