Secondo gli ultimi sondaggi politici condotti da Euromedia di Alessandra Ghisleri su la Stampa del 23 luglio il negoziato in Europa del Premier Conte ha portato spinta positiva sopratutto per il Pd, guadagnando comunque fiducia personale che torna a far crescere il Capo del Governo rispetto agli altri leader politici. Il premier – stando ai dati diffusi su La Stampa – è passato dal 41.5% di venerdì 17 luglio al 43.9% di martedì 21 luglio, un balzo che però non cancella quel “rischio” passerella che la stessa Ghsileri evidenzia nel sondaggio: il 44.6% teme che il Consiglio Ue abbia parlato di soldi che però non arriveranno mai nelle tasche dei cittadini. Sul fronte delle intenzioni di voto, i sondaggi politici Euromedia mostrano comunque un buon balzo del Pd (+0,6%) rispetto a un mese prima, un 20,8% che comunque non avvicina di molto la Lega di Salvini che resta la prima forza del Paese con il 26.5%. Per il Carroccio addirittura crescono i voti dell’1% in un mese: al terzo posto perde terreno il M5s in crisi di leadership continua, un 15,8% che tiene comunque a distanza per il momento Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni (+0,1%) al 13.5%.
SONDAGGI EUROMEDIA (22 LUGLIO): GLI ACCORDI DI BRUXELLES
A concludere le intenzioni di voto dei sondaggi politici Euromedia ci pensano Forza Italia di Silvio Berlusconi che non va oltre il 6% (perdita netta dell’1,3% in un solo mese), come del resto Italia Viva di Matteo Renzi che si ferma al 3,4%, appena dietro ad Azione-Calenda al 3,6%. Sinistra Italiana al 1,4%, Mdp allo 0,7%, Cambiamo Toti allo 0,8%, Più Europa all’1,6% e Verdi all’1,2% chiudono in ultima analisi la “classifica” dei partiti. In termini di coalizioni, l’area di Governo giallorosso vale oggi il 42,1% complessivo, il Centrodestra invece il 46,8% dei consensi: interessante infine il passaggio sugli esiti del Consiglio Ue, non solo per il Premier Conte ma per l’effettiva conseguenza che potranno avere gli accordi “strappati” dall’Italia nel prossimo futuro. Il 19,8% è convinto che sia avvenuto qualcosa di decisivo in Europa, con risorse fondamentali per l’Italia con il Recovery Fund; il 16,8% invece boccia sonoramente il vertice Ue, «qualcosa di inutile che non porterà a nulla». Per il 16,3% il Consiglio Ue è ancora qualcosa di astratto visto che non è dato sapere come verranno usati quei fondi stanziati, mentre il 13,8% ritiene comunque una decisione utile per il Paese e l’11,5% infine ritiene l’Europa troppo distante dai problemi reali dei cittadini.