Spinge ancora per gli stati generali del M5s ma è assai più “docile” nei confronti del Premier Giuseppe Conte dopo il successo del negoziato in Europa sul Recovery Fund: è Alessandro Di Battista, leader “movimentista” dei 5Stelle che da tempo si propone come nuova guida del Movimento per allontanarsi sempre più dal Pd e tornare ai “fasti” delle origini. «Conte può diventare leader del M5s? Va chiesto a lui. Di certo io in squadra voglio sempre grandi giocatori», spiega “Dibba” nell’intervista al Fatto Quotidiano del 24 luglio. «Di Maio a detto che dovrebbe iscriversi al M5s, lo avevo auspicato anche io settimane fa a “Mezz’ora in più” sulla Rai», spiega Di Battista dicendosi sulla stessa linea dell’amico-rivale Ministro degli Esteri. «Il M5S è forte quando si compatta su grandi battaglie. E a Conte serve un Movimento forte: lo si è visto sul tema Autostrade dove siamo stati fondamentali», analizza l’ex deputato M5s in attesa del suo secondogenito a breve. Quando il collega De Carolis chiede a Di Battista se è ancora visto come un problema la sua figura per il futuro di Conte nel M5s, la risposta è netta «lui non lo ha mai pensato. Abbiamo un buon rapporto. Gli ho fatto i complimenti dopo la sua presa di posizione sul Fatto su Autostrade». La distanza però resta quando si torna a parlare di alleanze con il Pd, anche se solo alle Regionali per il momento «io chiedo, dove sono i programmi? Li tirino fuori, poi si vedrà».
LE PROPOSTE DI DI BATTISTA PER LA “PROSSIMA” EUROPA
Di Battista chiede che gli stati generali del M5s vengano fatti al più presto, ma non è più così restio ad avere il Premier Conte nello stesso schieramento, anzi lo richiede convintamente dopo il successo del Consiglio Ue «È stato un risultato eccellente. Questo è il primo tempo della partita, e stiamo vincendo. Vinceremo il secondo se l’Europa abolirà il Patto di Stabilità», aggiunge ancora Alessandro Di Battista che rilancia sul tema Europa con le prime “idee” da leader del Movimento. «Il mio problema resta proprio il Patto di Stabilità, fatto di regole ormai obsolete di oltre 20 anni fa, e sono contento che Luigi Di Maio la pensi come me. Mi fiderò totalmente dell’Unione europea solo quando se ne sarà liberata»: per “Dibba” l’Europa può davvero essere unita solo se non si fa dettare l’agenda dagli Stati Uniti, ad esempio sulle sanzioni all’Iran che per Di Battista sono «ingiustificate». Tra le proposte per le riforme del Recovery Plan, chiosa il leader movimentista grillino «si potrebbe investire nel servizio ambientale, la mia proposta per dare lavoro a centinaia di migliaia di giovani impegnandoli in interventi per l’ambiente e contro il dissesto idrogeologico. Servirebbero tra i 4 e 6 miliardi all’anno».