Da qualche giorno è disponibile su TIMVision la terza stagione di Killing Eve, doppiata in italiano. È l’occasione, per chi non lo avesse ancora fatto, di guardare tutto di un fiato una delle più belle serie tv in circolazione. La storia di odio e amore tra la poliziotta Eve e la killer psicopatica Villanelle giunge al terzo capitolo. E se alla fine della prima stagione avevamo lasciato Oksana/Villanelle in una casa parigina ferita a morte da una pugnalata inferta da Eve, la seconda stagione si era conclusa con Eve moribonda in un albergo romano a causa di un colpo di pistola sparatole dalla giovane e inquietante killer russa. La terza stagione si presenta dunque come il momento della partita decisiva tra le due, la “bella”, dall’esito assolutamente incerto.
Eve Polastri ha intanto lasciato il suo lavoro nella squadra “illegale” messa su da Corolyne Martens dell’MI6, che a sua volta è finita sotto processo all’interno dell’organizzazione per la sua gestione disinvolta delle attività di spionaggio. Eve ora fa la cuoca in un ristorante cinese e vive tristemente da sola in un minuscolo appartamento nella periferia londinese. Va con una certa regolarità a trovare Niko, il marito finito in una casa per cure mentali dopo aver assistito al violento assassinio di una sua amica per mano di Villanelle.
Al contrario la giovane killer, che crede Eve morta, ha ripreso la sua attività criminale di omicidi su commissione, grazie al lavoro di Dasha, la sua nuova “sovrintendente”, una psicopatica come lei, famosa perché nel 1974 iniziò la sua carriera omicida uccidendo un giovane collega ginnasta soffocandolo con il gesso usato normalmente per rendere le mani meno scivolose. E all’appello non poteva mancare Costantin, l’equivoco agente segreto russo, ex amante di Carolyne e precedente “manager” di Villanelle. Anche lui, dopo un periodo di messa a riposo, è tornato in azione al servizio della “banda dei 12” di cui ancora sappiamo pochissimo.
Il fatto scatenante, che cambia il ritmo apparentemente tranquillo della vita dei nostri protagonisti, è l’uccisione di Kenny, figlio di Carolyn, ed ex collega di Eve nella squadra messa su dalla madre per dare la caccia a Villanelle, e che aveva trovato lavoro come giornalista per una rivista online. Kenny però non ha mai smesso di indagare sulla “banda dei 12”. Anzi, era convinto di aver trovato una traccia interessante in alcuni conti correnti off-shore.
Eve assiste all’omicidio del ragazzo e suo malgrado ritrova la motivazione per riprendere la caccia alla pericolosa banda internazionale. Ma le cose si complicano subito quando le appare su un autobus di linea Villanelle. L’incontro è insieme una colluttazione violenta e un voluttuoso abbraccio tra amanti ritrovate.
La terza stagione è – se possibile – ancora più adrenalinica delle precedenti. I colpi di scena si susseguono senza sosta, l’ambiguità dei personaggi è esaltata dalla loro umanità, le tecniche scelte per gli omicidi commissionati dalla “banda dei 12” diventano sempre più sofisticate, frutto di una competizione tra le menti criminali e perverse dei killer in azione. Il teatro di battaglia si allarga a vista d’occhio, spostandosi rapidamente in decine di luoghi, grandi città e piccoli villaggi, da Londra alla Polonia, da Barcellona alla Costa Azzurra.
Oltre a una stratosferica colonna sonora e a una cura dei dettagli (particolarmente bello il guardaroba che sfoggia Villanelle), la serie si regge su quattro protagonisti di grande livello. Eve Polastri è interpretata dall’attrice canadese di origini coreane Sandra Oh, vincitrice di due Golden Globe per Grey’s Anatomy nel 2006 e per il ruolo appunto da protagonista in Killing Eve nel 2018.
La giovane attrice britannica Jodie Comer – una vera faccia da “stronza” – è invece Villanelle. Con un ruolo molto simile la troviamo in Doctor Foster, e sicuramente la rivedremo molto spesso nei prossimi mesi visto i diversi film in prossima uscita in cui ha ruoli importanti. Fiona Shaw, attrice irlandese (la Petunia Dursley di Harry Potter) è invece Carolyn Martens, l’apparentemente distratta e cinica capa dell’MI6, con un trascorso lavorativo e sentimentale davvero imbarazzante, che però la lega in qualche modo a quasi tutti i servizi segreti del mondo. L’attore danese Kim Bodnia interpreta l’equivoco agente russo Constantin. Bodnia è anche il detective Martin Rohde nella serie tv The Bridge.
Creata da Phoebe Mary Waller-Bridge, che ne ha scritto anche la sceneggiatura tratta dai racconti “Villanelle” di Luke Jennings, Killing Eve conferma dunque le attese. E ora dobbiamo solo aspettare la quarta stagione, già in lavorazione.