Ottenere 209 miliardi di euro di Recovery Fund, seppur dal prossimo anno, non è stata impresa facile per il Governo italiano: il vero problema è che dietro alle “conquiste” fatte in sede diplomatica dell’Italia potrebbero scorgersi all’orizzonte dei “pegni”, dei “sacrifici” che potrebbero costare non poco alla collettività già duramente colpita dal coronavirus. Secondo quanto raccolto da “La Verità”, dietro alle raccomandazioni fatte dall’Ue ai Paesi più indebitati in area Euro potrebbero riemergere nuove tasse e irrigidimenti fiscali per poter accedere ai fondi del Recovery Fund, con lo “spauracchio” casa che tornerebbe prepotentemente di moda. «L’Ue cerca di introdurre a tutta forza una stangata sul mattone», avverte le riflessione economica del quotidiano guidato da Maurizio Belpietro, assai critico con il Governo Conte: storicamente all’Europa l’esenzione dell’Imu sulla prima casa non è mai piaciuta, con Berlusconi e Renzi che in momenti diversi hanno ricevuto forti critiche per aver eliminato la vecchia Ici poi divenuta Imu. Ebbene, dietro alla concessione dei fondi post-Covid potrebbero esserci diverse condizionalità che non piaceranno di certo ai cittadini italiani: dalla nuova riforma pensioni in “stile Fornero” fino appunto a nuove tasse sulla prima casa e in generali sugli immobili di proprietà.
RECOVERY FUND & TASSE CASA: TUTTI I RISCHI
Non convince all’Europa né l’Imu tolta né la mancata introduzione di un meccanismo impositivo progressivo sul possedimento in base al reddito familiare: si ritorna insomma all’altro spauracchio della patrimoniale che finora è sempre stata scartata da Conte e Gualtieri. Tra Imu (su seconde case), Tari, iva, imposta di registro, bollo, catasto e tasse su successioni, le imposte sul mondo casa gravano già sulle famiglie italiane per svariati milioni di euro ogni anno: il timore di una “richiesta-imposta” dall’Europa per poter accettare l’ok al Recovery Plan all’Italia spaventa i cittadini, le imprese e gli stessi mercati che sul settore immobiliare hanno sempre più di un’occhio d’attenzione. «La patrimoniale è un tarlo che arrovella i cervelloni di Bruxelles. Nel mirino ci sono anche successioni e donazioni ora esenti da tasse fino a 1 milione di euro. Ma dall’Ue non si calcola che il nostro “nido” sia già pesantemente tassato da altri tributi», attacca il Giornale lamentano l’ipotesi di un ritorno di nuove tasse sulla casa. Poco prima dell’accordo trovato al Consiglio Europeo, il Ministro dell’Economia aveva promesso che comunque non sarebbe mai stato ammesso un ritorno al passato per quanto riguardava la tassazione sul settore immobiliare: «Non ci sarà la reintroduzione dell’Imu sulla prima casa». Ora non resta che capire se invece siano state inserite nuove condizionalità negli accordi del Recovery Fund e, nel caso, la risposta dell’Italia quale sarà.