Continuano ad emergere i retroscena riguardanti i carabinieri della caserma di Piacenza sotto accusa in questi giorni per una serie di illeciti. L’ultimo è riferito dall’edizione di Corriere.it in data 26 luglio, ed ha come protagonista, purtroppo in negativo, l’appuntato Giuseppe Montella. Il quotidiano racconta di un fatto avvenuto durante il periodo pasquale, in pieno lockdown: a casa di Montella è in corso una festa conviviale, non si sa se vietata o meno visti i numerosi invitati. Fatto sta che una vicina di casa, accortasi dell’assembramento, decide di segnalare il tutto al 112, raccontando di una festa in corso a Gragnanino. I carabinieri chiedono quindi nome e cognome della segnalante, ma la stessa preferisce rimanere anonima: «Devo dirvelo per forza? – dice lei come si evince dalla registrazione pubblicata dal Corriere della Sera – perché è un vostro collega».
MONTELLA E LA FESTA “COPERTA” DAL 112: “SE LA VICINA…”
A quel punto succede qualcosa di strano, così come si legge su un’intercettazione telefonica agli atti dell’inchiesta che ha appunto portato all’arresto di sei carabinieri con altri quattro denunciati. Il carabiniere che ha preso in carico la segnalazione chiama subito dopo Giuseppe Montella: «La pattuglia te l’ho mandata io – le parole dell’operatore – perché non sapevo che era casa tua», aggiungendo, riferito alla signora che aveva fatto la chiamata «mi sembrava un po’ polemica». L’operatore del 112, come riferisce Corriere.it, cerca in qualche modo di rassicurare Montella: «gli ho detto (riferendosi al carabiniere mandato a casa sua ndr): “Guarda, se possiamo fare a meno, io non ho scritto niente da nessuna parte, non ho detto un cazzo a nessuno”». Montella a quel punto lo ringrazia per poi spiegare: «Voglio sentire la voce, voglio capire un attimo se è la mia vicina, giusto lo sfizio che mi volevo togliere ( …) riesci a girarmi il numero?». L’operatore risponde: «Te la faccio sentire abusivamente non ti preoccupare».