Una vita trascorsa in scena, che si trattasse di teatro o piccolo schermo. Alla veneranda età di 100 anni il mondo dello spettacolo italiano dice addio a Gianrico Tedeschi, scomparso la scorsa notte nella sua abitazione di Crabbia di Pettenasco: proprio lo scorso 20 aprile aveva tagliato il prestigioso traguardo del secolo di vita e per l’occasione era stato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a mandargli un messaggio d’auguri a distanza in piena pandemia, ricordando non solo la sua lunghissima carriera quale protagonista di pièce teatrali e di sceneggiati televisivi (senza dimenticare nemmeno le comparsate durante “Carosello”), ma anche il fatto che le prime prove attoriali di Tedeschi siano avvenute in un campo di prigionia nazista. L’ultima apparizione in scena solo quattro anni fa, nel 2016, quando aveva recitato in “Dipartita finale” assieme a mostri sacri del calibro di Massimo Popolizio, Ugo Pagliai e Franco Branciaroli e mostrando di non patire per nulla il peso dei suoi anni. (agg. di R. G. Flore)
IL CORDOGLIO DEI SOCIAL
E’ morto quest’oggi Gianrico Tedeschi, attore teatrale che aveva compiuto lo scorso mese di aprile i 100 anni di età. Numerosi sono coloro che hanno voluto scrivere due parole in ricordo dell’immenso artista, a cominciare dall’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, visto che Tedeschi era stato rinchiuso in un lager dal regime nazi-fascista: “Ciao Gianrico… – si legge su Twitter – che dolore per tutti noi”. Così scrive invece un altro utente: “Addio a Gianrico Tedeschi che divenne attore in un lager dove era stato rinchiuso per essersi rifiutato di servire la Repubblica di Salò. Aveva da poco compiuto 100 anni e aveva continuato a recitare in Teatro fino a 4 anni fa”. Simpatico infine il ricordo di questo utente: “Oggi è venuto a mancare Gianrico Tedeschi. Ho avuto il privilegio di conoscerlo un’estate di tanti anni. Era al bar con la sua compagnia ed io ero al pianoforte… mi chiese di suonare delle canzoni napoletane perché, mi disse, che le amava tanto. Rimase con me per più di un’ora!”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANRICO TEDESCHI È MORTO, ADDIO ALL’ATTORE DELLE CARAMELLE SPERLARI DI CAROSELLO
Gianrico Tedeschi è morto: l’attore si è spento ieri sera, all’età di 100 anni, a Pettenago. Nell’immaginario collettivo di un’intera generazione, il suo volto è indissolubilmente legato al Carosello, appuntamento che ha segnato un’epoca, in particolare alle caramelle Sperlari. Dire però che Gianrico Tedeschi era “quello della pubblicità delle caramelle” è senza dubbio riduttivo della grandezza di uno straordinario interprete. Attore teatrale e televisivo, capace di risultare allo stesso tempo popolare ed elegante, senza scadere nella volgarità, Tedeschi è stato anche un apprezzatissimo intrattenitori del genere varietà. Studente alla facoltà di Magistero della Cattolica di Milano, nel corso della seconda guerra mondiale fu chiamato alle armi come ufficiale e partecipò alla campagna di Grecia; venne fatto prigioniero dopo l’armistizio e internato nei campi di Beniaminovo, Sandbostel e Wietzendorf. Lì conobbe un altro internato destinato a diventare celebre, Giovannino Guareschi. Nel lager di Sandbostel recitò per la prima volta la parte di Enrico IV nell’omonima opera di Pirandello.
MORTE GIANRICO TEDESCHI: AVEVA 100 ANNI
A dare notizia della morte di Gianrico Tedeschi è stato nella tarda serata di ieri il sito buongiornonovara.com che ha riferito come l’interprete si sia “spento serenamente”. Il 20 aprile scorso l’attore, che viveva a Crabbia sul lago d’Orta, aveva compiuto 100 anni ricevendo per l’occasione un messaggio di auguri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In quella casa aveva festeggiato anche il suo centesimo compleanno insieme alla moglie Marianella Laszlo, anche lei attrice, e alle due figlie: Sveva, interprete a sua volta, ed Enrica, docente universitaria di sociologia, avuta dal primo matrimonio. Diplomatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, nel 1947 anche il suo debutto teatrale sotto la guida di Giorgio Strehler. Tra i suoi tanti lavori, anche la partecipazione ai grandi sceneggiati Rai: vestendo i panni di personaggi come Marmeládov in ‘Delitto e castigo’ (1963), Sorin ne ‘Il gabbiano’ (1969) e Paolino in ‘Demetrio Pianelli’ (1963).