Gianni Nazzaro
rinnova il suo amore per la moglie Nada nel salotto di C’è tempo per ricordando a tutti gli uomini che, anche dopo tanti anni di matrimonio, bisogna rinnovare l’amore esprimendo ciò che si prova. Forte e spiritosa, la signora Nazzaro racconta di servire e riverire il marito che, a casa, non aiuta molto nelle faccende domestiche. Nazzaro si difende affermando di applicarsi, quando ne ha voglia, soprattutto in cucina preparando piatti della tradizione culinaria romana come la carbonara. Nonostante tutto, però, Gianni Nazzaro e la moglie Nada sono riusciti a trovare un equilibrio al punto da stare insieme ormai da 50 anni. Un matrimonio lunghissimo basato essenzialmente su tre parole: stima, rispetto e bene. Un rapporto, inoltre che, in tanti anni, ha superato tante prove unendo sempre di più Gianni Nazzaro e la moglie. Cliccate qui per vedere il video (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
GIANNI NAZZARO E L’AMORE CON LA MOGLIE NADA
Gianni Nazzaro si è presentato con la moglie Nada Ovcina negli studi di “C’è Tempo Per…”: “Stiamo insieme da 50 anni – esordisce lei – ho un figlio di 48 anni. Anna Falchi l’ho conosciuta da ragazzina – racconta l’aneddoto – era timidina da Roberto Granata e ho detto, ‘Quella farà strada’ e non mi sono sbagliata”. Ha preso la parola il cantante: “Quando ti ho vista Anna ho detto ‘Questo è il mio ideale di donna’”. Nada lamenta il fatto che il marito non fa nulla in casa: “A casa non fa nulla, faccio tutto io, servito e riverito come un bambino, non collabora per nulla, pretende e ordina”. L’artista conferma: “Io sono pigro ma abbiamo trovato il nostro equilibrio basato su stima, rispetto e bene”. Si parla quindi dell’ironia: “L’ironia il più grosso valore – spiega Nada – serve per capire meglio il momento”. Conferma Gianni: “L’ironia è alla base del rapporto”, per poi aggiungere: “Chi ha il quoziente intellettivo più alto? Io”. Nada racconta poi un altro aneddoto: “Gli dicevano, ma che fai con quella brutta? E lui replica, ‘Meglio intelligente e brutta, che bella e cretina’. Noi ci amiamo più adesso che all’inizio. Nell’intimità ci chiamiamo amorino”. Piccola polemica nel finale da parte della moglie di Gianni Nazzaro che ha definito Massimo Ranieri “Un urlatore”, per la questione riguardante Perdere l’amore (Gianni la portò al Festival di Sanremo ma la canzone divenne successivamente famosa solo grazie a Ranieri). Convertini si è sentito in dovere di intervenire: “Non è affatto un urlatore ma uno dei più grandi artisti italiani”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANNI NAZZARO/ LE HIT ’60-’70, LA TV, E LA SCOMPARSA DEL FRATELLO
Tanti gli ospiti di stamane presso la trasmissione di Rai Uno “C’è Tempo Per…”. Il tema di oggi “le coppie”, e Anna Falchi e Beppe Convertini chiacchiereranno anche con Gianni Nazzaro. Il cantante e attore napoletano è stato uno dei grandi protagonisti della musica leggera italiana in particolare negli anni ’60 e ’70, ma anche ad inizio negli anni ’80. Famoso in particolare il brano “Quando l’amore diventa poesia”, il suo pezzo più iconico, ma anche “Quanto è bella lei”, “Piccola mia piccola”, “Me ne vado”, e molti altri ancora. Oltre ad essere conosciuto per le sue canzoni, Nazzaro è divenuto famoso negli ultimi anni anche per le sue apparizioni televisive. Recentemente lo si ricorda infatti in “Tale e Quale Show” edizione 2014 (ha vinto anche una puntata interpretando “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri), ma anche “Un posto al sole”, “Ris”, e “Incantesimo”, fiction tv in cui ha ottenuto una piccola parte. Nazzaro ha partecipato a sei Festival di Sanremo, raggiungendo la finale nel 1974 con il brano “A modo mio”, e il quinto posto nel 1972.
GIANNI NAZZARO: LA MORTE DEL FRATELLO MAURIZIO AD APRILE
Ha inoltre vinto il Festival di Napoli del 1970 con “Me chiamme ammore”, e due Disco per l’estate, precisamente nel 1972 e nel 1974. L’ultimo suo lavoro musicale risale al 2014, l’album di inediti intitolato “L’AMO”, in collaborazione con Luigi Mosello. Negli scorsi mesi il cantautore napoletano era salito alla ribalta delle cronache per un grave lutto famigliare, la perdita del fratello Maurizio, deceduto all’età di 60 anni lo scorso aprile. L’uomo era ricoverato da tempo presso l’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, a seguito di una complicazione di una gravissima malattia che se l’è purtroppo portato via. Anche Maurizio, come il fratello Gianni, ha avuto successo nel mondo della musica, e nel 1990 aveva partecipato all’edizione di quell’anno del Festival di Sanremo ma nella categoria giovani, e con il nome d’arte Maurizio Della Rosa, forse per “sganciarsi” dal cognome importante di Gianni.