E’ morto quello che è considerato il primo cane ammalatosi di coronavirus negli Stati Uniti, leggasi Buddy. Il pastore tedesco di New York è deceduto negli scorsi giorni, come riferito dai colleghi de La Stampa in data 31 luglio. Robert e Allison Mahoney, la famiglia di Buddy, avevano raccontato a National Geographic che il proprio cane di 7 anni aveva sviluppato dei problemi respiratori durante la metà del mese di aprile, e si era così scoperto che si era ammalato di coronavirus, malattia molto probabilmente trasmessagli dal padrone Robert, anch’esso infetto da covid-19. Sei settimane dopo che il signor Mahoney era stato trovato positivo, un veterinario aveva sottoposto a test anche il cane, che era appunto risultato affetto. Con il passare delle settimane, l’amico a quattro zampe si è purtroppo aggravato, e lo scorso 11 luglio i suoi padroni hanno optato per la puntura, l’eutanasia, ponendo così fine alle sofferenze del loro “figlio peloso”. Successivamente, attraverso gli esami del sangue, è emerso che Buddy fosse malato di cancro, e non è quindi ben chiaro se il coronavirus abbia giocato o meno un ruolo primario nella sua prematura dipartita.
BUDDY, MORTO PRIMO CANE CON USA CON IL CORONAVIRUS: “AVEVA UN LINFOMA”
«Le cartelle cliniche fornite dai Mahoney da due veterinari che non erano coinvolti nel suo trattamento – si legge sul National Geographic – indicano che Buddy probabilmente aveva un linfoma, un tipo di cancro, che spiegherebbe i sintomi che aveva prima della sua morte. I Mahoney hanno saputo del linfoma solo il giorno della sua morte, dicono, quando ulteriori risultati di analisi del sangue lo hanno confermato. Secondo i Mahoney i sanitari non hanno mai approfondito eventuali connessi fra il covid ed altri problemi di salute del cane, in quanto nessuno ha effettuato altri test. Il Dipartimento della Salute di New York City, in risposta, ha fatto sapere al National Geographic che Buddy non era stato sottoposto ad ulteriori esami del sangue in quanto già anemico.