Sui mercati finanziari internazionali si stanno vivendo giornate caratterizzate da forte incertezza sul versante delle molte teorie in ambito di correlazioni tra asset class. In molti si chiedono fino a quando potranno coesistere le ritrovate dinamiche che, al momento, non permettono di poter delineare un quadro di medio termine. Nonostante l’entità negativa dei dati economici divulgati (vedasi Pil delle varie economie), i mercati azionari hanno comunque ripreso la loro risalita affiancati dai nuovi massimi di periodo fatti registrare dalla componente obbligazionaria e, nota da non trascurare, dall’aggiornamento del massimo storico fatto segnare dal lingotto. Al fine di poter giustificare questa nuova ascesa, appare riduttiva la motivazione riconducibile al recente apprezzamento del dollaro statunitense poiché, osservando il passato, quest’ultima ipotesi verrebbe contrastata più volte dagli stessi prezzi di mercato.
In tale situazione, risulta premiante un approccio maggiormente circoscritto al breve termine con, maggiori e inevitabili, revisioni dei singoli outlook in capo a ciascun sottostante.
L’asset class azionaria internazionale – rappresentata dal MSCI World Usd – vede confermato il precedente trading range delimitato tra la resistenza coincidente alle aree di prezzo 2.337,97/2.338,51 punti ed il supporto a 2.248,93/2.249,69. La loro violazione (al rialzo o al ribasso) agevolerebbe il raggiungimento del primo obiettivo mensile.
Ottimo allungo rialzista per il principale benchmark obbligazionario (JPM GBI Gl. Usd) che ha lambito nuovi massimi storici. La perfomance settimanale è significativa soprattutto per il gap up registrato a inizio ottava: tale apertura (605,51) rappresenterà il supporto da prendere in considerazione qualora i corsi dovessero subire una flessione. Viceversa, l’attuale impostazione grafica, presuppone una prima fase rialzista con potenziali nuovi massimi ed un successivo ritracciamento contenuto al sopracitato supporto.
A corollario delle due contrapposte asset class troviamo un indice Vix sempre in costante area 25/26 punti: il test del supporto a quota 24 è avvenuto più volte e nel corso di questa settimana potrebbe veder violato il proprio raggio d’azione con primo target in corrispondenza di soglia 23. Da temere un ritorno oltre i 29,53 punti con pericolose ripercussioni sull’andamento dei mercati azionari.
Analizzando i singoli indici borsistici internazionali risulta evidente il potenziale upside nella componente emerging markets che, in alcuni casi, riporta un miglior rapporto rischio/rendimento attesi rispetto a quello riconducibile ai paesi sviluppati. Resta inteso che, qualora si dovesse assistere a un’inversione ribassista generalizzata, i Paesi emergenti vedrebbero un incremento maggiore della volatilità con peggiori ripercussioni sui loro corsi.
Rimane immutato il nostro sentiment (negativo) sul decennale tedesco che, nonostante il proprio upside sul finire di settimana, non soddisfa soprattutto sul piano algoritmico: anche nel corso della trascorsa ottava si sono registrate ulteriori divergenze su alcuni oscillatori che potrebbero precludere una fase rialzista maggiormente robusta rispetto al trading range attualmente violato.
Le commodities vedono il loro indice (rif. CRB Index) ancora molto distante rispetto all’inizio di anno. Nonostante la performance di quest’ultimo, il comparto metals – rappresentato in particolar modo da oro e argento – vede un apprezzamento dovuto ai recenti massimi registrati dai principali metalli preziosi. Il lingotto potrebbe vivere una prima fase di downside nel brevissimo periodo, ma, in ottica di breve termine, i propri obiettivi rialzisti mensili dovrebbero essere conseguiti soprattutto per quanto riguarda il primo target.
La componente energy rileva un indebolimento grafico principalmente sul sottostante oil (rif. petrolio WTI): non è da escludere un possibile ribasso con nuovi minimi di periodo (inferiori a quota 38 dollari) ovvero, in caso di incremento di volatilità, oltre il secondo obiettivo ribassista mensile.
I mercati valutari hanno visto prevalere il nuovo trend rialzista sul principale rapporto (rif. Eur/Usd). Come anticipato nel corso del precedente intervento, il nostro position keeping (pari al 50% della posizione complessiva), vede un outlook favorevole in ottica di accumulo. Per le prossime giornate confidiamo nella costruzione di una fase rappresentata da un trading range con resistenza dinamica inferiore alla soglia psicologica di 1,20. In caso di superamento di quest’ultima, ovvero oltre il primo target mensile (1,206), incrementeremo la quota (pari al restante 50%) a nostra disposizione.
Rispetto al passato, l’estivo mese di agosto rappresenterà un periodo anomalo. La crisi sanitaria mondiale ha caratterizzato e caratterizzerà l’intero anno, ma, al momento, le prossime settimane potrebbero rivelare nuovi elementi che fino a oggi appaiono celati dalle performance positive concretizzate sui mercati. L’attenzione deve rimanere alta.