Shel Shapiro tra gli ospiti della nuova puntata di “Una storia da cantare” in onda sabato 8 agosto 2020 (in replica) in prima serata su Rai1. Il varietà condotto da Bianca Guaccero ed Enrico Ruggeri è pronto a celebrare le straordinarie vite di artisti che hanno fatto la storia della musica del nostro paese, attraverso le loro canzoni senza tempo interpretate dagli stessi protagonisti, ma anche da amici e colleghi. Tra questi c’è anche Norman David Shapiro che tutti conoscono con il nome di Shel Shapiro, artista nato a Londra ma cresciuto musicalmente in Italia. Giovanissimo arriva in Italia dove il suo talento viene immediatamente notato dagli addetti dei lavori; comincia così la sua carriera nel mondo delle spettacolo e della musica suonando nel mitico locale “Piper Club” di Roma e non solo. Shel, infatti, approda anche sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo con il gruppo “The Rokes” con cui conquista le vette delle classifiche dei dischi più venduti. Non solo cantante, ma anche cantautore visto che Shapiro ha scritto per le grandi voci della musica italiana: da Patty Pravo a Mia Martini, da Ornella Vanoni a Mina.
Shel Shapiro, il cantante si riunisce con Maurizio Vandelli
Non solo cantante dei The Rokes, Shel Shapiro dopo lo scioglimento della band ha proseguito una carriera da solista affermandosi anche come cantautore, autore, produttore, attore e scrittore. Intervistato da Onda Musicale (data 19 marzo 2019), Shapiro ha però precisato: “produttore non più, mi definirei una persona che ha lavorato e che lavora da una vita nel mondo dello spettacolo”. Il cantautore ha poi ricordato gli anni di infanzia a Londra, il primo regalo ricevuto dal padre e gli artisti che sono stati fonte di ispirazione anche se ha precisato: “non si erano ancora formate vere e proprie band intese come i complessi musicali che nacquero in seguito, c’erano piuttosto alcuni gruppi vocali. Io avevo trovato in alcuni artisti i miei punti di riferimento in particolar modo mi piaceva molto Chuck Berry”. Parlando poi di talento, Shapiro ha spiegato: “talentosi in qualche modo si nasce. Il talento può essere abbinato alla tecnica, ma c’è anche da dire che una persona può essere considerata un vero talento a 10 anni e poi si può scoprire che a 20 anni non lo è più, perché magari non è più sincronizzata con il mondo. Il talento è anche stimolato in modo positivo o negativo, a seconda dei casi, da tutto quello che sta intorno a te”. La musica e la chitarra sono state due cose importantissime nella vita del cantautore che parlando dei progetti futuri ha confessato: “ho intenzione di portare avanti questa esperienza artistica con Maurizio Vandelli, che si è dimostrata vincente dal punto di vista musicale e che secondo me ha anche un’importanza culturale e storica. Non capita tutti i giorni che dopo cinquant’anni due icone pop si riuniscano con entusiasmo per aggiungere un nuovo capitolo e un nuovo messaggio alla storia della musica italiana”.