Aldo Fabrizi tra i protagonisti della nuova puntata di “Techetechetè” in onda oggi, venerdì 7 agosto 2020, su Raiuno. Il programma di video-frammenti è pronto a celebrare il grandissimo attore, regista, sceneggiatore, produttore, comico e poeta che ha saputo imporsi diventando un punto di riferimento e uno dei simboli della romanità nel cinema. Fabrizi proprio come Alberto Sordi e Anna Magnani è stato ( e continua ad esserlo) una personalità essenziale nell’immaginario collettivo di Roma e per i romani. Attore dal grandissimo talento, Aldo comincia a farsi notare sin da giovanissimo pubblicando nel 1928 per la Società poligrafica romana un piccolo volume di poesie romane “Lucciche ar sole”. Non solo, contemporaneamente comincia a farsi conoscere ed apprezzare nel mondo del teatro dapprima presso la Filodrammatica Tata Giovanni e poi come macchiettista per alcuni piccoli teatri di Roma.
Aldo Fabrizi film e premi: dal David di Donatello al…
Nel 1942 il debutto nel cinema di Aldo Fabrizi con il film “Avanti c’è posto” di Mario Bonnard seguito da una serie di film di Mario Mattioli come “Campo de’ fiori” e “L’ultima carrozzella” in cui recita accanto ad Anna Magnani. Sono anni importanti per Aldo Fabrizi che lavora con Federico Fellini, Roberto Rossellini, ma anche Enzo Staiola e Vittorio De Sica. La consacrazione come attore arriva nel 1950 con “Prima comunione” di Blasetti con cui vince il Nastro d’argento al migliore attore protagonista. Seguono una serie di film di grandissimo successo realizzati con il grande Totò: da “Guardie e ladri” del 1951, “Una di quelle” del 1953, “I tartassati” del 1959, “Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi” del 1960, “Totò contro i quattro” del 1963. Non solo, recita anche accanto a Peppino De Filippo in “Signori, in carrozza!” del 1951, “Accadde al penitenziario” del 1955 e “Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo” del 1956 conquistandosi un posto d’onore nella commedia all’italiana. Tantissimi i premi e riconoscimenti ricevuti: dal Premio alla Biennale di Venezia nel 1947 per speciali meriti artistici per il film “Il delitto di Giovanni Episcopo”, il David Di Donatello alla carriera nel 1988 e un altro Nastro d’Argento nel 1975 come miglior attore non protagonista per il film “C’eravamo tanto amati”.