Aiello con Vienimi a Ballare a Battiti Live 2020. Un brano scritto dal cantante e prodotto da Iacopo Sinigaglia con Alessandro Forte. La canzone porta il protagonista indietro nel tempo, fino alle sue radici, nell’amata calabria. Vienimi a Ballare è un pezzo in cui si fondono contaminazioni meridionali, autenticità del cantautorato italiano, con un bel ritmo ed uno stile fresco. L’artista mostra tutta la sua voglia di mettere alle spalle i ricordi delle storie d’amore finite, ma anche il desiderio di libertà, di nuove esperienze e di un’estate speciale. “Trani è incantevole ed è sempre bello ritrovarvi, stiamo insieme nel cuore della musica”, le parole di Aiello rivolte ai due conduttori Alan Palmieri ed Elisabetta Gregoraci. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
BATTITI LIVE, GRANDE ATTESA PER AIELLO
Grande attesa anche per la performance di Aiello a Battiti Live. L’appuntamento musicale nato in Meridione e in onda oggi su Italia Uno per la conduzione di Elisabetta Gregoraci e Alan Palmieri. D’altronde quale migliore ambientazione per un artista come Aiello che proprio al Sud affonda le sue radici. Sebbene infatti il giovane cantante abbia ormai conquistato importanti fette di pubblico in tutta Italia, è lui stesso a ricordare le proprie origine calabresi, in particolare cosentine, e a rivendicare la propria meridionalità con orgoglio. Intervistato da SkyTg24 lo scorso 2 luglio, elencò 6 luoghi “iconici” della sua vita in Calabria, raccontata in parte anche nel singolo di successo Vienimi (a ballare): “1) Cosenza – LA VILLA VECCHIA, nel centro storico di Cosenza dove mio Nonno Totonno portava me e mio fratello la domenica mattina, tra giostre e noccioline caramellate, passeggiate in mezzo alle piante, tra i suoi racconti di gioventù. 2) Rende- LA PISTA DEI GO CART, a Settimo, dove Nonno Gaetano portava me, mio fratello e i miei cugini per sfidarci “nell’alta velocità”. Eravamo piccoli, ci sentivamo dei gran piloti. 3) Rende – Il QUARTIERE ROGES, dove sono cresciuto. Per strada, d’estate soprattutto, eravamo un sacco di ragazzini, sempre uniti, a giocare a calcio, davanti ai garage, sul campetto di terra, in mezzo alle palazzine. Poi tutti con le bici alla fontana e poi “Da Giannino”, l’alimentare storico, i panini più buoni di sempre.
AIELLO RACCONTA LA “SUA” CALABRIA
Il racconto di Aiello prosegue sempre a Rende con “Il Liceo Scientifico Pitagora. Il 5B gli anni tra i banchi e le prime canzoni. Il mio primo motorino, sempre parcheggiato lì davanti al cortile e poi in macchina a far sentire agli amici più fidati le mie prime canzoni. Io in aula, seduto, scomposto sempre, tra i banchi e i rimproveri dei prof, parlavo troppo, ridevo troppo”. C’è poi Fuscaldo, “la mia prima volta al mare, le estati dell’adolescenza, i miei primi amici napoletani, le partite di calcio in spiaggia, le serate sul corso, le prime cotte, i primi falò, le notti d’agosto”. Infine Diamante: “Le estati da ragazzo più grande, l’isola di Cirella e le serenate alla luna in cerca di una risposta, di un segno di approvazione. Cercavo la musica, coltivavo i miei sogni..”. Radici forti, che il cantante non ha intenzione di rinnegare: anzi, semmai di esaltare nella sua musica.