Giuseppe Conte si è “divertito” col gioco della torre nell’intervista rilasciata ad Affaritaliani a Ceglie Messapica. Il presidente del Consiglio doveva scegliere tra due personaggi quello con cui andare a cena. Si parte subito con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, rispettivamente leader di Lega e Fratelli d’Italia, partiti di opposizione. «Insidiosissimo il nostro direttore…», scherza il premier. Poi Conte fa la sua scelta e motiva: «Con Salvini c’è qualche difficoltà di dialogo, confido di poterlo fare meglio con la Meloni. Confido che chiunque sia non mi faccia problemi, se istituzionale, a quale ristorante, se invito io… Che si trovi subito l’appuntamento». Forse il premier ha fatto riferimento ai mancati incontri con l’opposizione per confrontarsi sul programma di rilancio del Paese? Interessante anche la risposta riguardo la scelta tra i governatori Attilio Fontana e Luca Zaia: sceglie il presidente della Regione Veneto, ma senza motivare stavolta la sua scelta. Invece tra Nicola Zingaretti e Vito Crimi, alla guida rispettivamente di Pd e M5s: «Li porterei in questo caso entrambi a cena, abbiamo molto di cui parlare anche per la prospettiva delle elezioni regionali». Quando si tratta di scegliere tra Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, opta per il secondo visto che non ce n’è stata occasione finora.
GIUSEPPE CONTE, DA MELONI A SALVINI… LE SCELTE PER LA “CENA”
Tra Beppe Grillo e Davide Casaleggio il premier Giuseppe Conte sceglie il primo: «Così possiamo parlare del futuro e delle innovazioni tecnologiche, senza nulla togliere a Casaleggio». Più difficile la scelta tra i direttori del Corriere della Sera e Repubblica: «Mi vuole esporre ad un editoriale di fuoco? Non mi costringa. Facciamo così. Abbiamo prima con uno e poi con l’altro». Invece tra Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti non tentenna affatto: «Qui preferisco scegliere, con Sallusti che mi sembra una persona più ragionevole». Preferisce invece Carlo Cottarelli a Sabino Cassese: «Con Cassese non andrei a cena, ormai ha diffuso il suo pensiero sui giornali che ormai lo conosco. Andrei a cena con Cottarelli per discutere di economia». Tra Marco Travaglio e Claudio Cerasa opta per il primo, mentre tra Urbano Cairo e John Elkann prevale il secondo: «Ma perché parleremmo di varie cose, non solo delle sue responsabilità editoriali, ma anche dell’automotive, una filiera che va sostenuta». Non manca un invito a cena a Carlo Bonomi di Confindustria.