Nessun mantenimento all’ex moglie se per anni ha accettato le corna ed ha continuato a convivere con il marito infedele. A deciderlo è stata la Cassazione che ha riacceso i riflettori su un caso di tradimenti respingendo il ricorso presentato da una moglie che aveva richiesto l’addebito della separazione al marito dopo aver tollerato per anni i tradimenti del coniuge con il quale ha continuato a convivere. La Cassazione, tuttavia, non ha intravisto un nesso di causa tra i tradimenti subiti e l’intollerabilità della convivenza, respingendo così la richiesta della moglie tradita. La coppia in questione, come rivela TusciaWeb, arriva da Pesaro ma dopo 30 anni di matrimonio nel 2009 decide di separarsi. Dopo la separazione chiesta proprio dalla moglie, quest’ultima avanza le sue richieste: un assegno di mantenimento di 700 euro, 250mila euro o metà dei risparmi messi da parte da entrambi e metà dell’abitazione coniugale. Il Tribunale pronuncia la separazione ma respinge le altre domande per assenza di prove dei tradimenti seriali attribuiti al marito nè il nesso causale tra questi e la fine del loro matrimonio. Quindi, la donna ricorre in Appello ma ancora una volta senza successo, finendo così in Cassazione.
NESSUN ADDEBITO AL MARITO SE LA EX MOGLIE ACCETTA TRADIMENTI PER ANNI
Proprio in sede di Cassazione, stando a quanto reso noto dal portale StudioCataldi.it, la moglie tradita avrebbe sollevato ben sei motivi di ricorso dei quali i primi tre meritano una particolare attenzione. La donna lamenta in primo luogo “l’omessa valutazione delle prove oggettive e dirette, che confermano la credibilità dei testimoni indiretti”. In secondo luogo sottolinea la “violazione di alcune norme sull’onere probatorio in relazione alle “gravi violazioni dei doveri coniugali attribuibili” al marito”. Inoltre, ribadisce la violazione in materia di onere probatorio in riferimento al “nesso eziologico tra la violazione del dovere di fedeltà, l’intollerabilità della convivenza e l’addebito della separazione”. La Cassazione si è tuttavia espressa rigettando il ricorso avanzato dalla donna e gli ermellini hanno ritenuto che non vi è alcun addebito della separazione se la moglie tollera per anni i tradimenti. Nel dettaglio la Cassazione ha rivelato come non fossero presenti “precisi riferimenti temporali” che consentissero di ritenere come provata l’esistenza del nesso tra le condotte ascrivibili al marito e l’intollerabilità della convivenza”. La moglie non sarebbe riuscita a dimostrare tale nesso continuando anzi a convivere con il marito infedele per oltre 15 anni “e fino alla data del deposito del ricorso per separazione avvenuta”.