Dopo le forti polemiche sollevate tra associazioni Pro-life e Centrodestra nei giorni scorsi, ora è ufficiale: il Ministro della Salute ha pubblicato le nuove linee guida sull’aborto farmacologico che annullano l’obbligo di ricovero dopo assunzione della pillola abortiva Ru486 fino alla fine del percorso assistenziale. Non solo, viene allungato il periodo in cui si può ricorrere al farmaco, ovvero alla nona settimana di gravidanza: il Ministro Speranza, pubblicando le nuove linee guida, ha aggiornato le indicazioni e inviato il tutto agli assessori alla Sanità delle Regioni e delle province autonome. «Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine» è l’aggiornamento che porta la data del 12 agosto 2020 e recepisce le indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità dello scorso 4 agosto dove si era espresso «parere favorevole al ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico fino a 63 giorni pari a 9 settimane compiute di età gestazionale, e in strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure day hospital».
LE LINEE GUIDA SULL’ABORTO A DOMICILIO
Nella medesima circolare firmata dal Ministro Speranza si legge come sia stata emanata la determina n.865 del 12 agosto 2020 dell’Agenzia italiana del farmaco ‘Modifica delle modalità di impiego del medicinale Mifegyne” «a base di mifepristone (Ru486) che supera le indicazioni precedenti, risalenti al 2009». Dopo l’aggiornamento delle linee guida, il Ministero raccomanda l’effettuare il monitoraggio continuo e approfondito «delle procedure di interruzione volontaria di gravidanza con l’utilizzo di farmaci, avendo riguardo, in particolare, agli effetti collaterali conseguenti all’estensione del periodo in cui è consentito il trattamento in questione». Come ribadisce l’Aifa nella circolare, «risulta annullato il vincolo relativo all’utilizzo del farmaco Mifegyne in regime di ricovero dal momento dell’assunzione del farmaco fino alla conclusione del percorso assistenziale; esteso l’impiego del farmaco Mifegyne dal 49.esimo al 63.esimo giorno di amenorrea, pari a 9 settimane compiute di età gestazionale, in associazione sequenziale con un analogo delle prostaglandine, in linea con quanto contenuto nella scheda tecnica del mifepristone approvata in sede europea».