E’ morto il bambino di appena sei anni dopo essere rimasto ferito dal un colpo di pistola esploso accidentalmente dal nonno 76enne. La tragedia si è consumata ieri, 13 agosto a Roma. Un tragico incidente che sin da subito aveva preannunciato la tragedia a causa della gravità delle ferite riportate dal nipotino il quale, trasportato in ospedale, era stato considerato già morto cerebralmente. L’incidente, come spiega Il Messaggero nell’edizione online, si è consumato in via Val Sillaro, dove il bambino, insieme al padre, si era recato a far visita al nonno. In quei momenti, secondo una prima ricostruzione, l’anziano sarebbe stato impegnato nella pulizia dell’arma ma proprio in quel frangente sarebbe partito il colpo accidentale che avrebbe colpito il piccolo alla testa. Immediato l’intervento dei soccorritori che hanno trasportato il bambino gravemente ferito all’Umberto I dove è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico dall’esito purtroppo incerto.
NONNO SPARA AL NIPOTE: MORTO BIMBO DI 6 ANNI
Nel corso della passata notte il bimbo rimasto ferito dallo sparo del nonno è stato dichiarato cerebralmente morto, ovvero mantenuto in vita dalle macchine. Nel pomeriggio odierno però, come riferisce Il Corriere della Città, il cuore del piccolo ha smesso definitivamente di battere. la triste conferma è arrivata dalla Polizia di Stato. Il nonno 76enne, inizialmente accusato di lesioni colpose personali gravissime adesso sarebbe invece accusato di omicidio colposo. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava pulendo una pistola Glock calibro 9, quando il nipotino è entrato nella stanza per giocare con lui. Per timore che il bimbo potesse prendere l’arma e ferirsi, il nonno l’ha riposta di fretta nel cassetto ma sarebbe stato un movimento avventato a far esplodere il colpo che avrebbe centrato la nuca del piccolo. Il padre del bambino in quel momento si era allontanato per andare in bagno ma sentendo lo sparo si è precipitato nella stanza trovando il figlio riverso a terra in una pozza di sangue. Per lui però, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.