Ferragosto passato con le ansie del Covid-19 che tornano a salire, la politica si appresta ad entrare nel vivo della campagna elettorale verso il 20-21 settembre (Regionali, Comunali, Referendum e Suppletive) con gli ultimi sondaggi politici emessi da TP il 10 agosto scorso che definiscono un quadro non esaltante per il Governo Conte-2. La Lega di Matteo Salvini, nonostante i cali registrati da altri istituti demoscopici, conduce ancora al 27,4% mentre il Pd di Nicola Zingaretti non va oltre il 20,2% su scala nazionale: importante il sorpasso di Fratelli d’Italia sul Movimento 5 Stelle, con Giorgia Meloni al 14,7% che approfitta dei grillini in caduta (14,5%) nei giorni dell’accordo col Pd su Rousseau per le prossime Elezioni di settembre. Le intenzioni di voto Termometro Politico mostrano poi l’ulteriore calo di Silvio Berlusconi al 5,8%, mentre recupera Italia Viva di Matteo Renzi salita fino al 3,2%: chiudono i sondaggi elettorali nazionali Azione Calenda al 3%, Sinistra-LeU al 2,8%, Italexit di Paragone (ex M5s) al 2,1%, Verdi all’1,4%, Più Europa all’1,3%, Partito Comunista all’1% e tutte le altre liste non oltre il 2,6% complessivo.
SONDAGGI ANALISI POLITICA (10 AGOSTO): LEGA, SALVINI E…
Da un lato i sondaggi politici nazionali, dall’altro la gestione del Covid che continua a non convincere l’elettorato giallorosso: nel mezzo, restano però diversi dubbi circa la crescita della Lega che pare essersi stoppata solo uno anno dopo i fasti post-Europee 2019. Nel sondaggio espresso da Analisi Politica per Libero Quotidiano del 7 agosto scorso, viene chiesto all’elettorato leghista se si senta più vicino ai temi-programmi della Lega oppure a Salvini come leader “personale”. Ebbene, per il 29% l’elettorato sceglie prima il partito (il Carroccio), mentre il 67% è più legato a Salvini in quanto tale che non al Centrodestra a guida leghista: in Veneto però, il dato si ribalta con l’ala filo-Zaia della Liga Veneta che si dimostra più legata alla territorialità della Lega che non al progetto nazionale di Salvini. Il 58% sceglie infatti prima la Lega e solo il 41% invece opta per l’ex Ministro degli Interni.