Il Coronavirus ha cambiato anche il modo di lavorare con lo smart working diventato sempre più dilagante in tutto il mondo. Risparmiare sui costi e investire sui dipendenti è un’idea che sta balzando sempre più in testa dalle aziende che hanno la possibilità di poter far lavorare da casa. È quello che ha pensato l’asset manager Schroders che, come riportato dal Telegraph, avrebbe deciso che tutti i suoi stipendiati avrebbero potuto adottare modalità di flessibilità lavorativa. Prima c’era l’obbligo di recarsi in ufficio almeno per quattro giorni su cinque di quelli lavorativi della settimana, ora però è cambiato tutto. Morgan Stanley ha pubblicato una ricerca che dimostra in merito come i lavoratori inglesi siano i più restii a tornare a lavorare in ufficio rispetto a francesi, italiani e tedeschi.
L’idea dello smart working per sempre apre uno spunto di riflessione sul mondo del lavoro. È normale che come ogni medaglia ci siano due facce e cioè quella dei pro e dei contro. È inevitabile notare come rimanere a casa possa portare a dei risparmi sia di soldi che di tempo per gli spostamenti effettuati per arrivare e tornare dall’ufficio. C’è poi anche motivo di comodità per cercare di organizzare al meglio la propria giornata e magari rimanere a casa in caso di condizioni decisamente avverse. Inoltre va specificato che chi ha figli avrà così possibilità di tenerli sotto controllo anche durante l’orario di lavoro. Non si può non sottolineare quelli che sono i contro che sono decisamente meno ma forse anche più pesanti. Il primo è legato all’alienazione che può nascere nel rimanere sempre e comunque davanti a un computer senza aver rapporto umano diretto coi colleghi. Il secondo invece è legato allo stile di vita che potrebbe regredire proprio per la comodità con igiene e cura personale che potrebbero subire delle ripercussioni.