L’aumento dei casi di Coronavirus in Italia nelle ultime ore, complici anche i contagi d’importazione connessi al ritorno dei nostri connazionali recatisi all’estero in vacanza, con particolare riferimento alle aree ritenute più a rischio (Francia, Spagna, Croazia, Grecia e Malta), sta creando profonde problematiche a livello amministrativo. Non soltanto sono state proibite le attività di ballo nelle discoteche e nei locali all’aperto di tutto lo Stivale ed è stato introdotto l’obbligo di mascherina dalle 18 alle 6, ma nei prossimi giorni le cose potrebbero peggiorare, come ha spiegato sulle colonne del quotidiano “Il Messaggero” Walter Ricciardi, membro dell’Oms e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza: “Non è ipotizzabile solo la chiusura di aree con focolai, ma anche che non riaprano le scuole a settembre. Tutto dipenderà dal comportamento responsabile delle persone”.
LE SCUOLE NON RIAPRIRANNO A SETTEMBRE?
Walter Ricciardi, a proposito della casistica in aumento connessa al Covid-19 nel nostro Paese e all’ipotesi di non riaprire le scuole a settembre, ha aggiunto: “La problematicità è diffusa su tutto il territorio nazionale. Non c’è nessuna zona che parte avvantaggiata o svantaggiata. Tutto dipenderà dalla capacità che avranno i territori e le autorità sanitarie di intercettare e circoscrivere i focolai. Naturalmente, ogni sviluppo futuro dipenderà soprattutto dal comportamento delle persone”. E ancora: “Non c’è nessuna parte del territorio nazionale che oggi è immune. Tutte quante le regioni sono vulnerabili e a rischio e ripartono da una condizione simile. Forse le uniche ancora svantaggiate dalla situazione precedente sono la Lombardia, il Veneto e, in parte, l’Emilia Romagna. Queste tre Regioni continuano ad avere dati peggiori rispetto al resto d’Italia”.