«L’obiettivo di garantire quanto prima in tutte le scuole il necessario distanziamento interpersonale» è il frutto del vertice di oggi del Cts: nella nota pubblica resa al termine, i tecnici riuniti per dirimere le linee guida sulla scuola confermano il parere dello scorso 12 agosto sottolineando in più «la ripartenza di tutte le scuole il prossimo 14 settembre rappresenta una priorità assoluta per il Paese». Riassumendo, in attesa delle linee guida che saranno distribuite a scuole e docenti, la deroga al metro di distanziamento avviene in attesa dei “nuovi banchi” con l’utilizzo della mascherina per tutti, studenti compresi, sopra i 6 anni. Se da un lato il Comitato Tecnico Scientifico ha rassicurato i presidi sulla responsabilità penale – «Le preoccupazioni dei dirigenti scolastici per eventuali responsabilità non hanno motivo di esistere in base a quanto previsto dalla Legge 40 del 5 giugno 2020» – dall’altro è stato riconosciuto il lavoro degli istituti in queste settimane per permettere una ripresa in sicurezza il più possibile. Come avevamo già anticipato, la giornata di oggi non è e non sarà decisiva visto che la vera cartina tornasole della riapertura avverrà il 29 agosto con il vertice Cts dove si monitoreranno i contagi del mese di agosto: nel frattempo, «Tutti gli interlocutori coinvolti stanno mettendo le loro competenze al servizio di questo obiettivo, lavorando per l’identificazione di spazi che possano utilmente complementare quelli esistenti, per l’acquisizione dei banchi (che arriveranno a partire dall’8 settembre e la cui distribuzione sarà completata nel mese di ottobre sull’intero territorio nazionale), per identificare percorsi che disciplinino le entrate e le uscite degli studenti, nonché i movimenti all’interno degli istituti, in maniera da evitare assembramenti». È in corso dalle ore 19 il vertice al Miur tra Azzolina, Arcuri, Anci, sindacati scuola e Uffici Scolastici Regionali per valutare i criteri della consegna dei banchi monoposto, con il Commissario all’emergenza che commenta «Degli oltre 2 milioni di banchi ordinati una parte non insignificante non hanno nulla a che fare con la richiesta del distanziamento ma sono il risultato di una volontà di rinnovare il parco delle attrezzature delle scuole: in 173 mila casi sono state richieste sedie ma non banchi».
MIOZZO (CTS) “MASCHERINA SEMPRE DAI 6 ANNI IN SU”
Ai ragazzi sopra i 6 anni la mascherina andrà usata sempre a scuola: questo trapela dalle ultime discussioni Cts in vista del vertice con la Ministra Azzolina di questo pomeriggio. Una sorta di “passo indietro” rispetto ai tentativi di deroghe parziali al distanziamento per poter permettere una maggiore elasticità in vista della riapertura di settembre: tanto il Ministro Boccia quanto il Premier Giuseppe Conte oggi hanno ribadito che la scuola dovrà riaprire «senza dubbi al 14 settembre» ma nello stesso tempo il coordinatore Cts Angelo Miozzo ribadisce al Corriere della Sera le condizioni strette che saranno ribadite nelle linee guida del Comitato «Ai ragazzi sopra i sei anni sarà chiesto di usare la mascherina. Ci saranno delle condizioni particolari, come ad esempio l’uso o non uso della mascherina per una ragazzo o una ragazza non udente, per un bambino o una bambina con delle difficoltà neurologiche o psicologiche oppure durante l’interrogazione. Ci saranno dei momenti del contesto locale e specifico che saranno di volta in volta valutati. Ovviamente non c’è la mascherina a mensa o mentre si fa ginnastica, però l’indicazione è di utilizzarla». Niente deroghe dunque per le elementari, come invece speravano insegnanti e presidi che vedono la forte difficoltà di un uso corretto da parte dei più piccoli. Sul tema delicato della quarantena, conclude Miozzo, «un caso non vorrà dire chiudere le scuole di un paese, della regione o della provincia. Bisognerà di volta in volta esaminare il contesto, la specifica situazione e se necessario mettere in quarantena una classe o se necessario mettere in quarantena l’intera scuola. Questo sarà discusso di volta in volta con le strutture sanitarie locali e con il dirigente didattico e di volta in volta verrà studiata la soluzione più opportuna». In questo focus trattiamo invece la vicenda dei banchi monoposto, anche qui con un netto scontro tra scuole, regioni, Cts e Commissario Arcuri.
VERTICE CTS SU LINEE GUIDA RIAPERTURE
Quello di oggi non sarà il ‘d-day’ per la riapertura della scuola: si riunisce sì il Comitato Tecnico Scientifico per emanare le linee guida sulle riaperture del 14 settembre, ma vi saranno almeno altre due riunioni decisive dove il Cts e il Governo dovranno valutare l’effettiva crescita dei contagi da coronavirus in Italia e approntare l’ultima mossa che rimandi ulteriormente il rientro in classe o che invece, come tutti sperano, confermi la ripresa in presenza il 14 settembre. Il prossimo 29 agosto il coordinatore del Cts Agostino Miozzo dirigerà la riunione a 2 settimane esatte dall’inizio della scuola fissato dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: l’incontro servirà per analizzare gli indici epidemiologici del Covid-19, con un bilancio regione per regione sull’andamento dei contagi. Due giorni dopo, il 31 agosto, il Ministro Speranza parteciperà alla Conferenza Internazionale Oms Europa dove all’ordine del giorno vi saranno proprio le riaperture scolastiche: e allora è così che la riunione di oggi del Comitato Tecnico Scientifico viene “ridimensionata” come importanza, per una decisione ultimata che non dipenderà dalla consegna dei banchi “monoposto” (arriveranno tra ottobre e novembre) o alla mancanza di docenti, bensì proprio dall’aumento dei contagi in Italia. Gli ultimi nodi da dirimere nelle linee guida in arrivo nelle prossime ore – l’incontro del Comitato Tecnico Scientifico inizierà alle ore 15 – riguardano l’eventuale deroga al distanziamento sociale nel caso di aule troppo piccole (con uso della mascherina obbligatorio in quel caso) e il protocollo di sicurezza circolato come bozza già ieri e che non poche polemiche ha sollevato tra fake news e oggettivi punti di criticità.
LA BOZZA DEL PROTOCOLLO CTS
In questo focus si può trovare in “pillole” la bozza del protocollo del Cts nei casi di contagi di alunni/docenti (quarantena per la classe e i contagi, non chiusura della scuola) o anche di semplice sintomatologia dell’alunno: il ministero della Salute, assieme al Cts starebbe studiando con Regioni e Asl se in caso di presenza di un contagiato a scuola sia possibile effettuare test molecolari immediati per ridurre la tempistica di attesa e aumentare la sicurezza per il resto della scuola. Di fatto si proverebbe un iter simile a quello visto in questi giorni negli aeroporti con l’arrivo dall’estero dei vacanzieri di ritorno: con famiglie e docenti preoccupati per il possibile esplodere di focolai nelle scuole, il Governo intende arrivare per l’inizio dell’anno scolastico ormai imminente con test rapidi che mettano più “tranquillità” all’intero mondo-scuola che ancora ieri è stato rassicurato dal Ministro Azzolina sul fatto che «si riparte assolutamente il 14 settembre». Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato ieri a SkyTg24 ha spiegato che se in una classe qualcuno dovesse risultare positivo al coronavirus «dovranno essere fatti i controlli a tutti. Potrebbe scattare una chiusura temporanea, ma poi la scuola riapre». Non sono però ancora chiari i criteri e i parametri che il Cts metterà a frutto per dirimere le linee guida che uniscano i protocolli Iss e Miur delle scorse settimane.
LA POLEMICA E LE FAKE NEWS
Fortissima è stata ieri la polemica sollevata da alcune notizie circolate sul web che riportavano della possibilità di un protocollo Cts che inseriva la norma per cui gli studenti con sintomi Covid sarebbero stati tenuti “lontani dai genitori e isolati fuori dalle famiglie”. Il Miur è intervenuto duramente bollando come “fake news“ le notizie sui social e ribadendo il protocollo sicurezza firmato dal Ministro Azzolina ad inizio agosto che invita invece alla quarantena in casa per tutti gli studenti/docenti con sintomi da Covid-19 in attesa dei risultati dei tamponi. La presenza di un caso confermato «necessiterà l’attivazione da parte della scuola di un monitoraggio attento da avviare con le Asl locali al fine di contenere eventuali focolai», si legge nella bozza di protocollo Cts circolata ieri e non smentita dalle autorità. Non sono poche però le polemiche tra i diversi esperti intervenuti solo nelle ultime 24 ore sul tema scuola, mostrando una confusione che di certo non tranquillizza le famiglie, i docenti e i presidi (sul piede di guerra con Arcuri e il Cts per la richiesta di scudo penale finora non considerata dal Governo, ndr). Per il membro del Comitato Tecnico Luca Richeldi, con la riapertura delle scuole è «inevitabile che i casi aumenteranno», per Locatelli e Speranza bisogna evitare il più possibile «la chiusura delle scuole, serve l’impegno di tutti»; il virologo Andrea Crisanti invece attacca il Governo denunciando la mancanza di un piano serio sulla prevenzione del Covid, «basterà un po’ di tosse per far scattare i test e le quarantene». Su tutti, pesa il giudizio dato ieri sul Messaggero dal consulente del Ministero della Salute, ex Oms, Walter Ricciardi che allarmato ha detto «con i contagi in crescita le scuole potrebbero non riaprire a settembre». Ma al di là di polemiche e nodi ancora irrisolti, le linee guida definitive verranno redatte dal Cts solo il 31 agosto prossimo, quando la situazione dei contagi sarà certamente più chiara di oggi: quello che è certo è che restano comunque diverse “ombre” sullo svolgimento dei primi mesi di scuola con i primi inevitabili contagi che andranno monitorati attentamente senza panico ma neanche senza diminuire il livello di sicurezza nazionale.