Franco Califano e le sue canzoni protagonisti della puntata di Techetechetè, il programma di successo in onda oggi, giovedì 20 agosto 2020, su Raiuno. Il cantautore romano è stato senza alcun dubbio uno degli artisti di maggior successo della storia della musica italiana. Non si contano, infatti, le canzoni di successo scritte per sè, ma anche per altri. Nella sua longeva e straordinaria carriera, il Califfo come veniva spesso chiamato ha pubblicato 32 album e composto più di 1000 canzoni donate a grandi artisti del panorama musicale italiano. Da Mia Martini, Patty Pravo, Mina, Iva Zanicchi, Ornella Vanoni passando per Donatella Rettore, Gabriella Ferri fino a Gianluca Grignani, Federico Zampaglione dei Tiromancino e Toto Cutugno tutti hanno avuto la grande occasione di cantare un brano scritto dal grandissimo maestro.
Non solo autore per gli altri, Califano ha scritto e interpretato anche tantissime canzoni portate al successo con la sua voce. Come dimenticare “Tutto il resto è noia”, una delle sue hit senza tempo, oppure “La mia libertà”, “Io non piango”, “Roma nuda” e tante altre. Come autore, invece, si devono a lui canzoni meravigliose come “Minuetto” e “La nevicata del ’56” donate alla grandissima voce di Mia Martini.
Franco Califano vita privata: un grande amante delle donne
Non solo artista e cantautore di successo, Franco Califano si è fatto conoscere anche per la sua sfrenata passione per le donne. Ad ammetterlo in vita anche lo stesso Califfo che, durante una delle sue ultime interviste, ha dichiarato: “le donne, sempre, ma lo sai che col tempo mi piacciono ancora di più, di più, anche se oggi c’è una selezione maggiore, adesso ho la mania delle donne brutte, anzi non proprio brutte, bada bene, anche perché non esiste la donna brutta, esistono le donne e basta, ma una cosa è certa: della categoria “veline” ora come ora non saprei che farne, a me ora piace una donna meno bella, anzi trovare qualità in una donna meno bella”. La vita del Califfo è stata però segnata anche da un evento di malagiustizia: l’artista ad un certo punto della sua vita è stato accusato di spaccio e associazione a delinquere.
Intervistato da Dagospia raccontò: “alla fine per fortuna la verità è venuta fuori, ma la cosa peggiore era non poter fare il mio lavoro. Mi ricordo che stavo ancora ai domiciliari e già facevo i concerti, chiesi un permesso speciale, me lo concessero, solo che in ogni città dove andavo a cantare dovevo prima passare dai carabinieri. E’ stato il pubblico a salvarmi la vita”. Sul finale poi il Califfo parlando proprio della vita disse: “il medico mi ha detto che devo dimagrire, per stare bene, e poi io non sto mai fermo, non mi piace il relax, è quello che fa invecchiare. Non bisogna mai fermarsi, io dico sempre che invecchierò solo cinque minuti prima di morire“.