Nella mini fiction dedicata al campione olimpico Pietro Mennea anche un richiamo al massacro degli atleti israeliani avvenuto nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco. Un evento drammatico che Pietro Mennea ha vissuto da vicino, proprio nella notte in cui aveva vinto il bronzo ai suoi primi Giochi. Nell’attentato persero la vita undici atleti israeliani, per mano dell’organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero. Il 5 settembre del 1972 un gruppo di terroristi irruppe nel villaggio olimpico, togliendo la vita a due atleti che avevano tentato di fermarli. Da lì a poco presero in ostaggio altri nove elementi del team olimpico di Israele. Una contromossa di liberazione della polizia tedesca, purtroppo, portò a peggiori conseguenze, con l’uccisione di tutti gli atleti sequestrati, oltre a cinque fedayyin e ad un poliziotto tedesco.
Massacro atleti israeliani, il libro di Pietro Mennea
Il tremendo e drammatico attentato terroristico delle Olimpiadi di Monaco del 1972 sconvolse la vita di Pietro Mennea. Molti anni dopo l’accaduto, la moglie del campione olimpico, Manuela Olivieri, ha svelato il libro ‘Monaco 1972’, scritto proprio dal marito e sbucato fuori dal cassetto sette anni dopo la morte di Mennea. Per tutto quel tempo Manuela Olivieri ha tentennato, temendo il rifiuto degli editori. In una intervista riportata da Sky lo scorso luglio, le parole della compagna di Pietro Mennea sul libro ‘Monaco 1972’: “Se è sbucato solo ora è colpa mia. Avevo paura che gli editori lo respingessero“, ha spiegato. “Grazie al consiglio di un caro amico Maurizio Marino, che ne aveva parlato con un editore napoletano e mi sono decisa. Pietro ha iniziato a scriverlo dopo che, per le Olimpiadi di Londra del 2012, quando ricorrevano i 40 anni dall’attacco a Monaco dove furono uccisi 11 atleti israeliani, aveva chiesto a Rogge, allora presidente del Cio, e a Sebastian Coe, un minuto di silenzio per ricordarli”.