Alessandro Mazzinghi, uno dei più grandi pugili italiani, è morto a 81 anni dopo una breve malattia. I figli David e Simone hanno scritto su Facebook: «Per noi è un giorno triste, ma non possiamo che andare orgogliosi per l’uomo, l’atleta, il Campione e il padre che è stato. Ciao Babbo, non ti dimenticheremo mai». Nino Benvenuti, amico e rivale di Alessandro Mazzinghi, a Italpress ha commentato la brutta notizia: «È come se morissi io, abbiamo sempre fatto le cose di pari passo. Sul ring Sandro era il massimo, l’Avversario con la A maiuscola, aveva tutto ciò che ti metteva in difficoltà». La loro rivalità sportiva era sana, come lo stesso Benvenuti ci ha tenuto a sottolineare. «Se non ci fossi stato io Sandro avrebbe ottenuto un numero ancora maggiore di successi. Faccio le condoglianze alla famiglia e ai figli, di vero cuore», ha affermato ricordando l’amico e rivale. (agg. di Silvana Palazzo)
SANDRO MAZZINGHI, MORTO PUGILE A 81 ANNI
E’ morto a 81 anni Sandro Mazzinghi, uno dei più grandi pugili italiani e certo uno dei protagonisti più amati della boxe internazionale. Mazzinghi è scomparso questa mattina nel suo letto all’Ospedale Lotti di Pontedera, dove era ricoverato: ci lascia dunque uno degli atleti più amati dal pubblico e personaggio poliedrico, che abbandonato il ring, si è pure reinventato come scrittore e cantante. Una vita certo straordinaria quella di Sandro Mazzinghi, cominciata sul ring come dilettante solo nel 1959, impostata sulle orme del fratello, Guido Mazzinghi, pugile di buon valore (ma fu campione italiano Juniores l’anno prima): è però solo nel 1961 che il boxeur, nato a Pontedera nel 1938 riesce a fare il salto di qualità entrando nel professionismo. E qui Mazzinghi ci mette ben poco a salire agli onori delle cronache per le sue imprese sul ring. Fino al 4 marzo 1978, data del suo ultimo incontro, il pugile toscano riuscirà a mettere a statistica ben 64 match vinti, di cui 43 per KO e solo tre persi. Numeri eccezionali, ma che forse non descrivono a pieno le tante emozioni che Mazzinghi ha offerto sul ring a tutti gli appassionati della grande boxe.
MAZZINGHI: RIVALITÀ CON BENVENUTI E VITA FUORI DAL RING
Si perché oltre al meri risultati ottenuti tra le corde, di Sandro Mazzinghi, oggi morto, certo rimane impreso nella memoria degli appassionati, le prestazioni coraggiose e le calde emozioni che ogni volta sapeva portare sul ring. Senza essere eccessivamente tecnico, di Mazzinghi come pugile, facendo nostre le parole del giornalista Claudio Colombo, lo si apprezzava come esempio “del pugile coraggioso, combattente, leale”. I suoi erano sempre combattimenti disputati più col cuore che con la tattica, a viso aperto, e il cui pronostico inevitabilmente doveva rimanere sempre aperto. Ricordiamo che Sandro Mazzinghi in carriera è stato Campione del mondo per i pesi medi junior (1963-65 e poi ancora nel 1968-69) e Campione d’Europa nella medesima categoria (1966-68). Celebre poi la sua netta rivalità con un altro gigante della boxe italiana e internazionale Nino Benvenuti, che spesso lo oscurò con le sue imprese (più volte campione italiano e due volte campione europeo). Lasciato poi il ring, Sandro Mazzinghi si reinventò come cantante e scrittore, riscuotendo un ottimo gradimento del pubblico in entrambe le esperienze. Perdiamo dunque oggi un personaggio poliedrico, un atleta magnifico e uno dei protagonisti della storia della Boxe italiana e internazionali.