La dinamica del dono contro una modernità affittata dalla “creduloneria” e dalla dittatura dei diritti: dopo l’intensa omelia tenuta nella Santa Messa per i volontari del Meeting di Rimini, nell’oltre un’ora di incontro sul rilancio della Chiesa dopo la pandemia il Cardinal Gualtiero Bassetti ha sviscerato moltissimi temi di spunto per un rilancio concreto dell’umanità anche al di là della mera “emergenza sanitaria” di oggi. «Noi cristiani non accettiamo più tutto quello che Gesù Cristo e la Chiesa ci propone. Ma guai a dire che non siamo cristiani. Del cristianesimo ho fatto un armadio da cui prendo ciò che è comodo», spiega l’arcivescovo nel suo intervento, «oggi si soffre del delirio di onnipotenza dell’uomo moderno: ogni desiderio diventa un diritto o una rivendicazione». Il passo “indietro” da fare secondo la Chiesa non è in termini di azione, tutt’altro: «Paolo VI aveva detto: “Gesù Cristo, tu ci sei necessario”. Solo una cosa è necessaria: Cristo». Senza Cristo nulla c’è e nulla vale, ribadisce Gualtieri, «Se vogliamo essere credenti coerenti e utili al mondo, dobbiamo metterci in testa che non possiamo renderci inutili con nostre pretese parziali ed egoismi piccoli e grandi. La preghiera è il più grande atto di carità che possiamo fare al prossimo. Le opere sono importanti, ma un prete anziano in sedia a rotelle che non può fare nulla, quell’uomo è un Mosè sul monte».
Citando un famoso passaggio del Servo di Dio Don Luigi Giussani, il Capo della Chiesa italiana spiega così quella sfida al nichilismo moderno: «A questo nichilismo, vuoto di senso, diceva don Giussani, poteva rispondere solo una carne, solo uno sguardo».
IL CARDINAL BASSETTI AL MEETING
Nell’ultima giornata del Meeting di Rimini 2020 “Special Edition” è la dinamica del dono con le sfide della Chiesa per il post-pandemia a rappresentare i cardini dell’incontro in programma con il Presidente della Cei nonché Arcivescovo di Perugia, Cardinal Gualtiero Bassetti: alle ore 11 nella Plenaria del Palacongressi di Rimini è possibile seguire l’incontro dal titolo “La dinamica del dono. Una nuova stagione per la Chiesa”, ospite come detto S. Em. Card. Gualtiero Bassetti con l’introduzione di Alberto Savorana, Portavoce di Comunione e Liberazione. È possibile prenotare la presenza al Palas previa registrazione oppure seguire il tutto in diretta video streaming dalle ore 11 sul canale YouTube del Meeting di Rimini: nella stagione della pandemia e delle più profonde fragilità e incertezze che il cuore dell’uomo ha dovuto (e deve) sopportare, lo sguardo di una “Presenza nuova” – come diceva il Presidente della Fraternità di CL pochi giorni fa sempre al Meeting – è l’unico in grado di sostenere la portata del dramma. Bassetti in mattinata ha tenuto la Santa Messa per volontari e ospiti del Meeting di Rimini e ora si accinge ad illustrare nel lungo intervento prima un’ampia riflessione sul valore dello stupore e in seguito introdurre la dinamica del dono come immediato futuro della Chiesa sul solco del pontificato di Papa Francesco.
DIRETTA VIDEO STREAMING, L’INCONTRO DELLA CEI
«Ci doni il Signore la stessa meraviglia che ha permesso ai profeti di vedere le cose come le vede Dio, e doni oggi a noi di riconoscerlo presente nella storia e di viverlo e testimoniarlo nella nostra esistenza quotidiana», è questo il messaggio lanciato dal Cardinal Gualtiero Bassetti alla platea del Meeting nell’omelia della Santa Messa di stamani, offerta da Vatican News. Il Capo della Chiesa italiana, sulla scia del messaggio inaugurale di Papa Francesco per il 41esimo anno del Meeting di Rimini, rimarca il senso profondo offerto anche dal titolo, «senza meraviglia e stupore la vita perde il suo senso e svilisce. Mentre l’incanto e la commozione risvegliano in noi qualcosa di altro, che al di là del semplice approccio umano, inonda l’anima di beatitudine e ci fa rivolgere lo sguardo all’eterno». Mistero e stupore sono le due cifre riportate tanto dal Pontefice quanto dall’Arcivescovo di Perugia, con quella meraviglia tipica della figura di Paolo davanti al mistero di Cristo che possiamo vedere anche nella liturgia di oggi: «l’Apostolo, anch’egli vero profeta, non viene frenato dalla meraviglia di stare davanti a un Dio che è totalmente ‘altro’: pur percependo una distanza, lo stupore permette a Paolo di scoprire e riconoscere la presenza del Mediatore, Gesù Cristo».
Dallo stupore di Paolo a quello di San Pietro nella sequela del Signore, qui Bassetti compie un altro passo «sono due “profeti” che si lasciano meravigliare, e sono capaci di scorgere la presenza di Dio nel tempo in cui vivono, e di comprenderne così fino in fondo il senso». Nell’omelia tenuta al Meeting di Rimini questa mattina Bassetti conclude «Senza la voce dei profeti rischiamo molto: per non cadere nella creduloneria nell’era dell’eterna connessione l’umanità deve conservare la meraviglia dei semplici. […] È richiesta la forza di scrutare i segni dei tempi e di dire parole profetiche, con le labbra e, contemporaneamente, con la testimonianza di vita».