E se davvero chi è risultato positivo in passato al coronavirus fosse “immune” ad una seconda ondata? La grande speranza della scienza che da mesi non viene siffatta da abbastanza casistica per conoscere una conferma viene ora rinfrancata da un caso molto particolare avvenuto su un peschereccio di Seattle, riportato dai maggiori media Usa e da noi con “Repubblica”. In sostanza, tre marinai positivi al test sierologico prima di salpare (ma non attualmente positivi al Covid-19) sono stati praticamente gli unici protetti da un contagio a bordo del loro peschereccio che invece ha coinvolto l’85% dell’equipaggio: non significa ovviamente che gli anticorpi al 100% possono proteggere da seconda ondata Covid-19 ma la strada è proprio quella e finalmente v’è un punto fermo da cui partire, visto che la storia di Seattle si accompagna di diverse ricerche svolte in queste ultime settimane. In questi studi, riportano i media Usa, la protezione offerta dall’aver superato un primo contagio di coronavirus ha un effetto ‘protettivo’ nei confronti di una nuova infezione. È chiaro che tali informazioni potrebbero essere decisive in vista del vaccino anti-Covid anche se occorre ancora del tempo per capire quale sia la tempistica di durata di questa protezione.
IL CASO DI SEATTLE
I ricercatori dell’università di Washington hanno pubblicato il caso su MedrXiv spiegando come solo tre marinai prima di salpare erano positivi al test sierologico con anticorpi sufficienti ad uccidere il Sars-CoV-2 in una provetta come ultimo esperimento prima della partenza con il peschereccio. I controlli però sui tamponi prima di salpare non sono andati a buon fine visto che la prevenzione con i tamponi non è riuscita ad evitare l’esplodere di un’epidemia a bordo: le 104 infezioni erano tutte riconducibili a un unico positivo originario, un caso più unico che raro non creato ad arte che rappresenta così un preziosissimo incentivo agli studiosi per capire come può agire un’ondata improvvisa di contagio. «fra i sieropositivi il tasso di infezione è stato zero uomini su tre, fra i sieronegativi è risultato 104 su 117. Una differenza considerata sufficiente per dire che gli anticorpi possono proteggere da una seconda infezione», riporta Repubblica, con la speranza che realmente il vaccino – se questi studio fossero confermati anche in futuro – possa neutralizzare realmente una seconda ondata di Covid-19.