Si intitola “White too long – The legacy of White Supremacy in American Christianity” e sta letteralmente dividendo l’opinione pubblica americana dopo l’ultimo editoriale del New York Times che ha celebrato il nuovo saggio di Robert P. Jones come «simbolo» dei tempi di oggi. In sostanza il direttore della Public Religion Research Institute – una società di sondaggi focalizzata sull’intersezione tra politica e religione – ha deciso di continuare il suo viaggio di indagine contro “il cristianesimo bianco” dopo l’ultimo suo lavoro sulla «fine dei cristiani bianchi d’America». Con il BLM e il movimento anti-razzista che potrebbe costare la rielezione al Presidente Donald Trump, il NYT prosegue nel tentativo di esporre una netta spaccatura sul tema “razzismo” anche all’interno della stessa chiesa americana. Dopo l’abbattimento di diverse statue/siti cattolici dovute alla protesta del Black Lives Matter, i vescovi Usa hanno ribadito che in questi tempi serve rispondere all’odio «con l’amore di Cristo», ma per Jones tutto questo non basta.
LA CHIESA BIANCA E IL RAZZISMO: IL SAGGIO CHOC DI JONES
Jones invita così i suoi compagni fedeli cristiani bianchi a «districarsi da ciò che, secondo lui, ha definito la loro religione per troppo tempo: l’immaginata superiorità dei bianchi e il razzismo anti-nero come suo inevitabile corollario». Nel forte editoriale del New York Times si sottolinea come nel lavoro di analisi di Jones emerge il passaggio forse più duro possibile scritto di recente contro la Chiesa americana «il nucleo teologico del cristianesimo americano è stato completamente strutturato da un interesse a proteggere la supremazia bianca». In poche parole, la Chiesa non è stata “solo” spettatore passivo delle caste razzisti, «è stata la principale istituzione culturale e religiosa a crearlo, promuoverlo e preservarlo». Prove storiche, teologiche e sociologiche sarebbero inserite nel libro di Jones con addirittura una sorta di “indice di razzismo” frutto di diversi sondaggi sul tema: «Più una persona ha atteggiamenti razzisti, più è probabile che si identifichi come un cristiano bianco». I risultati dei data di Jones valgono per i fedeli regolari ma anche per i poco frequentanti, in tutte le regioni geografiche e per gli evangelici bianchi, i protestanti principali e i cattolici romani. Il NYT si chiede allora se resti qualcosa da salvare della chiesa americana e Jones “risponde” indirettamente: «aggrappati al cristianesimo bianco o aggrappati a Gesù. Non può essere entrambe le cose».