All’arrivo ad Amatrice (Rieti) 4 anni dopo il terribile terremoto del Centro Italia – 303 vittime, quasi 500 feriti, distrutti paesi interi come Amatrice, Accumoli, Norcia, Arquata del Tronto – il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato contestato da alcuni parenti delle vittime del sisma 24 agosto 2016: poco prima della Santa Messa di commemorazione – disertata come protesta silenziosa dei familiari delle vittime del terremoto – il Premier si è fermato a parlare con una signora che già stava polemizzando con il sindaco Antonio Fontanella. «Oggi dovevamo stare soli. Oggi era il nostro momento di raccoglimento e dovevano rispettare il nostro dolore. Siamo stanchi delle promesse, ho lasciato la mia terra e voglio tornarci. Voglio risposte dal Presidente, voglio parlarci a tu per tu. Anche seduti a un tavolo di casa mia, sulle ruote», attacca la signora in lacrime per l’esperienza traumatica. «Mio marito si è impiccato, non ha retto quanto abbiamo passato, mia figlia è lontana. Io voglio stare qui, tra la mia gente», grida la signora davanti ad un Conte in silenzio immortalato dalle telecamere di Rai News24.
CONTE AD AMATRICE: “LA GENTE HA RAGIONE”
All’invito della signora e di altri parenti delle vittime per un colloquio privato, Conte ha promesso di passare nelle loro case al termine della commemorazione religiosa: «Siamo stanchi delle promesse, voglio risposte dal presidente. Voglio parlare con il presidente», ha rilanciato la residente di Amatrice, con risposta del Premier «Verrò a casa sua, ne parleremo dopo la celebrazione. Capisco la sua insoddisfazione». Intervistato al termine della Santa Messa e prima di andare a parlare con i familiari delle vittime, il Presidente del Consiglio ha fatto il punto sui tanti ritardi della ricostruzione nel Centro Italia colpito dal terremoto: «Con normativa che c’era, impossibile ricostruire: abbiamo fatto sforzo normativo per cambiare le regole e poter cominciare a ricostruire. Ringrazio governo locale e parlamento per aver rifatto la disciplina vigente: ristrutturazione edilizia e non solo nuove costruzioni. Interventi fatti sono parecchi, ora andremo più veloci del passato». In merito alle contestazioni della gente di Amatrice, Conte risponde «Parenti vittime hanno completamente ragione, le istituzioni devono comprendere per il miglior interesse delle comunità locali. Il rischio forte è lo spopolamento, è corsa contro il tempo come sa bene anche il sindaco Fontanella». Per il futuro, la parola d’ordine resta Recovery Fund «si potrà dare contributo agli stanziamenti già avvenuti: qui il tema è accelerare e semplificare, solo con questo clima di operosa alleanza tra Govenro, commissario Legnini e realtà locali, si potrà ripartire».