Ronaldinho, uno dei più grandi campioni di calcio brasiliani di sempre, è stato rilasciato lunedì dopo cinque mesi di detenzione per un passaporto falso. A restituirgli la libertà è stato il giudice Gustavo Amarilla, il quale ha anche rilasciato il fratello del Gaucho, Roberto de Assis Moreira, anch’egli detenuto per un mese dietro le sbarre e per altri quattro mesi agli arresti domiciliari in un hotel della capitale del Paraguay, Asuncion, con la stessa accusa. Il quarantenne ex vincitore della Coppa del Mondo ora “è libero di viaggiare in qualsiasi Paese del mondo voglia, ma dovrà informarci se varierà la sua residenza”, ha asserito il magistrato. Vestito in jeans, berretto nero e camicia nera, Ronaldinho ha accettato i termini del suo rilascio, che includono il pagamento di 90mila dollari di danni. Suo fratello, che è anche il suo direttore commerciale, dovrà pagarne 110mila.
RONALDINHO È FUORI DAL CARCERE
Ronaldinho e suo fratello sono anche tenuti a comparire davanti a un giudice in Brasile ogni tre mesi per un periodo rispettivamente di uno e due anni. I fratelli erano arrivati in Paraguay il 4 marzo scorso per partecipare a un evento a sostegno dei bambini più sfortunati. Due giorni dopo, però, i due sono stati presi in custodia dalla polizia quando gli investigatori hanno fatto irruzione nel loro albergo in seguito alla scoperta di passaporti falsi. Dopo essere stati trattenuti in una stazione di polizia di Asuncion, dove Ronaldinho ha festeggiato il 21 marzo il suo 40° compleanno, hanno trascorso più di quattro mesi ai domiciliari in un albergo lussuoso della capitale. In carriera Ronaldinho, oltre a conquistare la Coppa del Mondo nel 2002 con il Brasile, ha militato tra le fila di Barcellona, Milan e Paris Saint-Germain, vincendo una Champions League, due campionati spagnoli e la Serie A in rossonero. Tornato in America Latina, ha conquistato la Copa Libertadores con l’Atletico Mineiro.