Il professor Pier Luigi Lopalco, epidemiologo presso l’Università di Pisa, è intervenuto in collegamento video su La 7 nel corso della trasmissione “In Onda” di ieri, mercoledì 26 agosto 2020, per parlare del Coronavirus e, in particolare, del focolaio del “Billionaire”, il locale di Porto Cervo di proprietà dell’imprenditore cuneese Flavio Briatore, quest’ultimo ricoverato dalla serata di lunedì 24 agosto all’interno dell’ospedale “San Raffaele” di Milano. Stando alla versione dei fatti raccontata dallo stesso Briatore a “Il Corriere della Sera” e in diretta televisiva dalla sua amica Daniela Santanchè (senatrice), la degenza presso il nosocomio originariamente era dovuta a una prostatite, ma nel primo pomeriggio di ieri è stato diramato un comunicato proprio dalla struttura meneghina nel quale si spiegava che Flavio Briatore era stato sottoposto a tampone, che ha dato esito positivo.
LOPALCO: “FOCOLAIO BILLIONAIRE? COLPA DI BRIATORE”
Il professor Lopalco, ai microfoni di “In Onda”, ha sottolineato che la colpa del focolaio del “Billionaire” va ricercata proprio in Flavio Briatore: “È vero che magari i clienti giovani si sono infettati passandosi la bottiglia, ma i dipendenti no. I dipendenti devono seguire norme precise ed è responsabilità del datore di lavoro metterli in guardia dai rischi eccessivi. Deve esserci un medico che li responsabilizzi”. Per poi lanciarsi in un paragone chiarificatore: “Affinché si verifichi un cluster, oltre alla condizione di assembramento, deve esserci la probabilità che in quel luogo arrivino uno o più soggetti positivi. Diciamo che se ho dei fili elettrici scoperti c’è il rischio che qualcuno prenda la scossa, ma se sono a 4 metri di distanza dal pavimento è un rischio ipotetico. Se, invece, sono ad altezza d’uomo, indubbiamente qualcuno finirà per prendere la scossa”.