Scoppia il caso Mistero Buffo ma questa volta ad essere accusato di “censura” sul famoso testo del compianto Premio Nobel Dario Fo non sono sindaci-politici-autori riferibili al mondo del Centrodestra, bensì il sindaco Pd-Csx di Massa Martana, in provincia di Perugia. Non è un paese casuale visto che vi risiede Jacopo Fo, il figlio dell’istrionico autore e attore teatrale, ma negli ultimi giorni l’amministrazione comunale è stata accusata dal registra dello spettacolo in programma di aver di fatto censurato il “Mistero Buffo” eliminandolo dal cartellone. Come spiega la cronaca del Fatto Quotidiano, il Comune di Massa avrebbe deciso di censurare lo spettacolo di Fo riadattato dal regista Eugenio Allegri «perché non lo ritengono adeguato, per i temi attinenti alla religione cattolica, alla loro popolazione». In realtà il sindaco Francesco Federici, raggiunto dal Fatto sul tema, smentisce su tutta la linea e parla di «fraintendimento e non censura». Da ormai 2 anni “Il primo miracolo di Gesù Bambino”, lo spettacolo che riadatta una delle più celebri “giullarate” di Mistero Buffo, gira per piazze e teatri d’Italia e d’Europa e il prossimo 29 agosto doveva tenersi a Massa Martana: «Il 21 agosto, a contratto firmato, apprendiamo dall’organizzazione del festival che l’amministrazione della cittadina umbra si è opposta alla realizzazione dello spettacolo», attacca Allegri.
IL CASO DARIO FO E LA SMENTITA DEL SINDACO
Non solo, il regista della pièce denuncia come «vietare in Italia nel 2020 uno spettacolo di un Premio Nobel per la letteratura sia un grave campanello d’allarme per quanto riguarda la situazione culturale e la libertà d’espressione nel nostro Paese». I vangeli apocrifi e lo stile satirico tipico di Dario Fo e del suo Mistero Buffo sarebbero il vero problema della rappresentazione al Festival Notti in Massa. Ma il sindaco Federici a La Stampa spiega che tutto è davvero un fraintendimento: «Volevamo iniziare con uno spettacolo un po’ più leggero e alla portata di tutti. Ci erano stati proposti ‘La gabbianella e il gatto’ e il concerto dei Carmina Burana, poi non so per quali motivi ci è stato detto che non potevano essere realizzati». Il sindaco di Massa spiega di aver spostato Mistero Buffo più avanti, verso ottobre o novembre «all’interno del nostro teatro e non ora. Siamo una delle rare giunte di centro sinistra umbre, chi può pensare che utilizziamo la censura?». Gli organizzatori però non ci stanno e sempre a La Stampa e giornali locali replicano «Ci hanno detto che uno spettacolo in piazza, gratuito, come ‘Mistero buffo’ non andava bene per tutti. Invece, fatto in teatro e a pagamento, avrebbe rispettato la libera scelta». Chissà da lassù Dario Fo quante risate si starà facendo per questa “guittata” tutta locale…