Nada Cava, una 49enne abruzzese che vive a San Giovanni di Colonnella, in provincia di Teramo, sta vivendo una vera e propria, interminabile odissea a causa del Covid-19. Per la precisione, a causa dell’impossibilità di negativizzarsi: risultata positiva al tampone lo scorso 13 marzo, è entrata in malattia, interrompendo il suo lavoro da banconista in un supermercato e mettendosi in malattia. Una condizione che ha quasi raggiunto ormai i 6 mesi consecutivi, visto che 19 tamponi dopo, Nada non risulta ancora negativa. E questo le è costato la lettera di licenziamento, col supermercato che non ha ritenuto più possibile attendere la fine del suo calvario. Questo ha portato la signora Nada a lanciare un appello dalle colonne del quotidiano “Il Messaggero“: “Sono veramente arrabbiata. Spero finisca una volta per sempre quest’incubo. Vivo da sola, sono separata e non percepisco alcun tipo di mantenimento dal mio ex marito. Amo il mio lavoro, anche perché è il mio unico sostentamento. Ma sto rischiando di non avere più uno, di essere licenziata e di perdere anche l’appartamento. Sto andando in depressione.”
POSITIVA DA 6 MESI, LICENZIATA E TRASFERITA IN UN COVID-HOSPITAL
Già a luglio, col rischio del licenziamento ormai incombente, Nada aveva lanciato una richiesta d’aiuto. I tamponi hanno continuato però ad essere positivi, un calvario interminabile: “Avevo la saturazione a 88 e la pressione che oscillava tra l’essere molto alta e molto bassa. Un fastidioso prurito appesantiva le mie giornate. Ho ingerito non so quante medicine“. Nada non ha potuto partecipare al funerale della madre e al matrimonio della figlia, ma il problema ora è ricominciare a lavorare, visto che una nuova occasione potrebbe sfumare se il suo problema di salute non si risolverà. “Fortunatamente ho avuto la proposta di un altro impiego. Dovrei prendere servizio il 2 settembre in un altro supermercato, grazie al buon cuore del suo titolare. Ma resta il problema della positività: spero tanto di non perdere questa opportunità.” Nada ora sarà trasferita al Covid Hospital di Pescara e si proverà a sottoporla alla cura del plasma iperimmune, per cercare di risolvere una situazione è quella di tanti pazienti che, dopo aver contratto il coronavirus, non sono più riusciti a liberarsene dal loro organismo.