È un Vasco Rossi sempre più indignato quello che su Instagram riempie di avvertimenti e appelli alla collettività per limitare le possibilità di contagio in queste settimane di ansie per un’eventuale seconda ondata: così accade che solo dopo pochi giorni dall’aver insultato i negazionisti («fottetevi terrapiattisti del caz*o») il Blasco sul proprio account si lancia nell’invettiva «Libertà non significa libertà di fare quello che ci pare! Per libertà si intende il diritto di ogni individuo a pensare e ad agire in maniera autonoma, ma sempre nel pieno RISPETTO del PROSSIMO e delle regole condivise in ogni società civile». Toni perentori che evidenziano una preoccupazione per Vasco Rossi, sfociata più volti in appelli ai fan e followers per evitare il riproporsi di lockdown e collasso del servizio sanitario nazionale (elementi al momento però del tutto esclusi dalla realtà dei fatti, ndr).
LA “FILOSOFIA” DI VASCO ROSSI
«E’ necessario che ogni sistema di regole consista nello stabilire limiti e sanzioni precise, ma tutte devono essere ispirate ad UN’UNICA FILOSOFIA»: una sola “legge”, una sola “morale” e una sola, di fatto, religione “laica” che il coronavirus avrebbe messo in evidenza secondo Vasco Rossi. «È riassumibile dalla celebre massima: ‘LA MIA LIBERTÀ FINISCE DOVE COMINCIA QUELLA ALTRUI’»: e così il Blasco lancia il suo motto in questa strana estate Covid-19, tra un invito a indossare le mascherine fino all’hashtag eloquente #arrivarevivisanielucidial2021. Secondo le prime repliche dei followers di Vasco Rossi le parole sono giuste e comprensibili, con quella “filosofica unica” che nessuno pare mettere almeno in discussione: «e se ci fosse un prezzo da pagare per la libertà…Nn lo farei!!! Perché essere Liberi è un Diritto Sacrosanto…!!!».