Ma il Governo Conte-2 rischia seriamente la “spallata” dopo il voto del 20-21 settembre? Alla domanda che sempre più sibillinamente avanza nelle trame della politica romana, oggi è un articolo di Tommaso Ciriaco per Repubblica ad illustrare l’ipotesi presente tanto in alcune aree del Pd quanto nel Movimento 5 Stelle. Secondo il retroscena a “rischiare” maggiormente sono sempre due: il Premier Giuseppe Conte da un lato e il Segretario Pd, nonché Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. «Queste elezioni sono fondamentali per la tenuta istituzionale del governo», lo ha detto venerdì Matteo Renzi intervenendo a Firenze in sostegno del candidato Csx della Toscana. Una dichiarazione che assume molto più peso se la si collega alla polemica sollevata dal capogruppo dem alla Camera, Andrea Marcucci, contro la Ministra dell’Istruzione in quota M5s. Quel «Azzolina, contributo insufficiente» ha rimestato le acque già non calme della maggioranza alle prese con le Elezioni Regionali dove la divisione in quasi tutti i territori potrebbe rischiare un 4-2 se non addirittura un “cappotto” 6-0 per il Centrodestra: secondo i retroscena infatti, se il Governo dovesse perdere la Toscana allora a rischiare pesantemente sarebbero proprio Conte e Zingaretti. In primis, gli ex renziani del Pd (come Delrio, Ascani, Orfini e per l’appunto Marcucci) potrebbero portare a immediato Congresso con Stefano Bonaccini pronto a prendere la leadership di Zingaretti: in questo modo potrebbe profilarsi, nei prossimi mesi, un rientro nella casa madre di Italia Viva con Renzi che scalpita.
IL GOVERNO RISCHIA?
Per il Segretario la linea di difesa passa dal non eccessivo sbilanciamento sul Sì al Referendum grillino, una nuova legge elettorale più proporzionale per evitare la “spallata” del Centrodestra l’indomani del voto 20-21 settembre e in generale un danno limitato in vista del caldo autunno. Ma sotto assedio vi sarebbe anche un Conte insolitamente “silenzioso” in questo mese di agosto: «Le ambizioni di Luigi Di Maio sono note – come il suo colloquio con Mario Draghi – anche se di fronte al rischio di una nuova ondata Covid il ministro sembra aver scelto un’ apparente tregua», scrive Ciriaco su Rep ribadendo come le Regionali potrebbero trasformarsi in una richiesta di cambio al vertice a Palazzo Chigi. Per evitare un Governo di unità nazionale – cui spingerebbero, secondo diversi retroscena, diverse anime di M5s e Pd – Conte e Zingaretti devono meditare bene le prossime mosse, con il riflettore sempre puntato dal Quirinale per capire se e come potrà andare avanti questa legislatura dopo il voto congiunto Regionali-Comunali-Referendum.