LE PAROLE DI PROIETTI
Per arrivare a individuare una misura di riforma pensioni efficace era stato deciso di insediare due commissioni incaricate di aggiornare l’elenco dei lavori ritenuti gravosi e di procedere alla separazione della spesa assistenziale da quella previdenziale. Tuttavia, com spiega Domenico Proietti, ancora queste due organi non sono operativi. “È a dir poco scandaloso che a distanza di otto mesi dall’approvazione della legge di bilancio non siano state ancora insediate le due commissioni istituzionali per separare l’assistenza dalla previdenza e per individuare i lavori gravosi. Nonostante l’impegno profuso dalla ministra Catalfo non si riesce a vedere la luce. E non si provi a giustificare questo clamoroso ritardo con la pandemia del coronavirus perché la stessa cosa è accaduta nel 2018. La verità è che, al netto della volontà politica, ci sono procedure obsolete che danno il potere a molti organismi amministrativi di rallentare o boicottare l’attuazione delle leggi”, spiega il Segretario confederale della Uil, secondo cui occorre “rimuovere con determinazione questi comportamenti che non sono compatibili con l’efficienza e l’efficacia di cui il Paese ha bisogno”.
IL PESO DELLA PREVIDENZA SUL PIL
Secondo una ricerca realizzata dal Centro Studi di Unimpresa, relativa al periodo dal 2000 al 2020, il Pil quest’anno tornerà ai livelli inferiori a quelli di inizio millennio. Continuerà invece la salita del debito pubblico sul Pil. Come riportato da Askanews, secondo Unimpresa , infatti dal 91% del 2000 si passerà al 150-160%. Altro dato interessante è che “tra il 2000 e il 2020 la spesa per la previdenza e per le pensioni è passata dal 15% al 22% del Pil”. Intanto, come spiega Guido Gentili in un articolo sul Sole 24 Ore, Carlo Bonomi ha scritto agli associati di Confindustria evidenziando quali a suo modo di vedere sarebbero i cambiamenti necessari nel Paese. Tra le altre cose c’è anche la richiesta di maggiori politiche attive del lavoro, cosa che presuppone lo smontaggio del reddito di cittadinanza. Messaggio che l’attuale numero uno di viale dell’Astronomia aveva già diffuso ai tempi del Governo Conte-1, quando era Presidente di Assolombarda, insieme alla richiesta di cancellazione della riforma pensioni con Quota 100.
PENSIONI, LE NOVITÀ SU FORZE ARMATE
Il SAPPE – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziario – dà notizia di importanti novità sul settore pensioni per le Forze Armate e di Polizia dopo le polemiche sollevate in alcune sedi territoriali: di fatto, l’Inps in alcuni casi non avrebbe calcolato nell’indennità di fine rapporto spettante alla cessazione del servizio l’aumento stipendiale di 6 scatti per tutti coloro che sono usciti dal lavoro per la riforma pensioni o per congedo/limiti d’età. Così il SAPPE oggi annuncia il pieno favore concesso dal Consiglio di Stato per gli interventi correttivi che l’Inps deve applicare: «i sei scatti stipendiali devono essere sempre riconosciuti nel calcolo della buonuscita, indipendentemente dalla motivazione che ha portato alla cessazione del servizio per il personale del comparto difesa, sicurezza e qualifiche dirigenziali di ruolo del Ministero dell’Interno», fa sapere il sindacato di polizia, citato dal focus di Money.it. (agg. di Niccolò Magnani)
PRESTO PIATTAFORMA PER ANTICIPO TFS/TFR STATALI
Come noto, insieme alla riforma pensioni con Quota 100, il Governo Conte-1 ha varato una misura per rendere disponibile, tramite un prestito convenzionato, l’importo (fino a 45.000 euro) del Tfs/Tfr dei dipendenti pubblici che vanno in quiescenza. Solo ora, tuttavia, a distanza di mesi, questa possibilità diventerà reale e, come scrive Italia Oggi, “per facilitare le richieste, il dipartimento guidato dalla ministra Fabiana Dadone ha predisposto un sito web (che dovrebbe andare online nei prossimi giorni) dove i cittadini interessati potranno trovare tutte le informazioni necessarie all’avvio della procedura, oltre all’elenco degli istituti di credito aderenti all’accordo e a un applicativo che consentirà di calcolare la decorrenza del Tfs/Tfr”. Il quotidiano specifica che il decreto relativo all’anticipo della liquidazione “è già operativo e quindi la procedura di anticipo del Tfs/Tfr può dirsi pienamente avviata senza necessità di ulteriori step”. Non resta ora che vedere in che misura verrà utilizzata dai diretti interessati.
SALVINI CONTRO LEGGE FORNERO
Matteo Salvini torna a parlare di riforma pensioni e del contrasto alla Legge Fornero che il suo partito continuerà a mettere in atto. Come riporta il sito del Tempo, il leader del Carroccio, durante un comizio elettorale a Lecco, a sostegno del candidato Sindaco Peppino Ciresa ha infatti detto: “Forse l’Europa l’anno prossimo ci dà i soldi che abbiamo pagato nei 20 anni precedenti…l’Europa vorrebbe riportare quella schifezza infame che abbiamo smontato come Lega che è la legge Fornero. Combatteremo”. Un concetto ribadito anche in altri comizi in Lombardia, come spiega Repubblica. “Faremo le barricate contro la Legge Fornero”, sono le dichiarazioni sulle pensioni di Salvini riportate dal quotidiano romano. Non è certo la prima volta che l’ex ministro critica la riforma pensioni del 2011 e con tutta probabilità non sarà nemmeno l’ultima. Sembra quasi scontato, invece, che Quota 100 arriverà alla sua naturale scadenza alla fine del 2021 senza essere in qualche modo modificata o cancellata prima.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CORBELLO
Sergio Corbello non ha dubbi: un lavoratore in via di pensionamento dovrebbe investire sui fondi pensione. Il Presidente di Assoprevidenza, intervistato dal Sole 24 Ore, spiega infatti che i numeri mostrano che “per i fondi a contribuzione definita, come quelli che operano in Italia, le riserve sono valutate ai prezzi di mercato che, oggi, sono penalizzati. Ma i rendimenti sono in ripresa e nonostante diverse brutte semestrali le prospettive sono di miglioramento ulteriore. Quest’anno è stato drammatico e ancora non sappiamo cosa succederà in autunno. Per questo chi lascia ora il lavoro e ha una forma complementare è meglio ora attenda tempi migliori: può scegliere di continuare a mantenere la posizione e, magari, di incrementarla, ‘lucrando’ il beneficio fiscale. Salvo casi di bisogno impellente, la pensione Inps offre ancora un tasso di sostituzione comunque più che significativo”.
I PASSI AVANTI NECESSARI PER I FONDI PENSIONE
Per Corbello “sul lungo periodo l’investimento in fondi pensione è stato comunque migliore del Tfr, per questo vale la pena non uscire ora e usare a pieno il ‘portafoglio fiscale’ di cui si dispone”. Anche perché esiste una deducibilità fiscale dei contributi versati. Dal suo punto di vista è comunque importante che il settore faccia un passo avanti verso un maggior utilizzo della tecnologia, per esempio rendendo possibili le operazioni sui fondi direttamente online e non più tramite l’utilizzo di moduli cartacei, un po’ come avviene per le operazioni bancarie. Un’innovazione che potrebbe quindi essere importante.