Ora è arrivato anche il dato ufficiale: il Pil Usa nel secondo trimestre è calato del 31,7%. Ma per comprendere tutto il valore di questo dato occorre metterlo in paragone con un altro, quello sulla ricchezza personale degli uomini più ricchi del mondo. Nei soli due mesi del cosiddetto “lockdown” è aumentata di circa il 40%, mentre il resto del mondo si impoveriva e si sta preparando al collasso economico. Ma come hanno fatto?
Per capirlo basta guardare il grafico dell’Indice S&P500 di questo periodo. Ha superato i massimi precedenti la crisi, ma soprattutto ha superato i massimi storici mai raggiunti, proprio al limite dei 3.500 punti. Ma se è tornato al valore di prima (o poco sopra) come hanno fatto gli uomini più ricchi del mondo (che hanno in mano la quota maggiore delle azioni delle maggiori aziende dell’indice S&P500) ad aumentare la loro ricchezza?
Sostanzialmente grazie alla Fed, poiché ormai tutti fanno il solito gioco sporco: si fanno prestare soldi (a tasso praticamente zero) e si comprano le proprie azioni. Lo fanno soprattutto i fondi, innescando così un circolo vizioso, direi perverso, di sopravvalutazione del valore reale delle azioni. Così, quando il valore delle azioni è calato hanno comprato a man bassa quelle delle maggiori aziende (le cosiddette Faang, cioè Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google). E questo è il giochino sporco ripetuto ogni volta, per cui si è pure gonfiato a dismisura il peso di questi colossi all’interno dello stesso listino S&P500, arrivando alla folle percentuale del 29% (giustamente Bottarelli su queste pagine commentava che ormai l’S&P500 andrebbe chiamato S&P5, le altre 495 azioni non contando più nulla).
E perché la Fed, che sicuramente conosce queste cose, continua a stampare denaro? Perché lo fa? Perché così tiene in piedi la baracca, così continua a sostenere le banche, piene anche loro di titoli Faang (stavo per dire titoli tossici… o “titoli faango!”). Ovviamente tutto ciò non ha a che fare con il bene dell’economia, con il bene del popolo, con la piena occupazione o con i beni comuni. Quelli vanno bene solo finché coincidono con qualche interesse finanziario. Ma se non c’è interesse finanziario, vengono accantonati, punto.
Il lampante esempio lo abbiamo direttamente a casa nostra. La famosa “potenza di fuoco” del presidente del Consiglio Conte (quella da 400 miliardi) nei fatti è stato un petardo da 25 miliardi e pure spesi male. Ora per contribuire a “risparmiare sui costi” ci tocca votare un referendum per il taglio dei parlamentari. E grazie a questo “sontuoso” risparmio, potremo goderci… i monopattini! Infatti, la cifra stanziata per il bonus monopattini è all’incirca quella che si potrebbe risparmiare col taglio dei parlamentari.
La mia idea è che il vero taglio che vuole raggiungere chi ha proposto quello dei parlamentari è quello della democrazia: ma questa è solo un’opinione politica, non fateci caso. La vera questione è che il risparmio proposto è ridicolo, insignificante. E tutto questo accade mentre la barca della finanza ondeggia spaventosamente, mentre quella dell’economia affonda. E, di fatto, nessuno fa niente.
Comunque mi pare che i popoli si stiano risvegliando. L’altro giorno una marea di persone ha manifestato a Berlino contro le misure politiche prese per la vicenda della pandemia, contestando il fatto che così si fa collassare l’economia. Certamente occorrerà passare dalla manifestazione all’azione (economica, politica e sociale) concreta. Ma è l’ultimo di una serie di segnali importanti. Altre manifestazioni importanti vi sono già state. C’è di che sperare.