Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese oggetto di un attentato che nel gennaio 2015 fece 12 vittime nella sua redazione, è tornata a pubblicare le caricature di Maometto che ne fecero un bersaglio del terrorismo islamico. Una decisione annunciata alla vigilia dell’apertura del processo degli attacchi che sconvolsero la Francia e il mondo intero, che il direttore Riss ha motivato: “Non chineremo mai la testa, non rinunceremo mai”. La redazione di Charlie Hebdo ha dichiarato che la ripubblicazione delle vignette era “indispensabile”. Nel numero in edicola, la redazione ha scritto: “Dopo gennaio del 2015 ci hanno spesso chiesto di realizzare altre caricature di Maometto. Ci siamo sempre rifiutati e non perché questo sia vietato, la legge ci autorizza, ma perché serviva una buona ragione per farlo, una ragione con un senso e che portasse qualcosa al dibattito”.
CHARLIE HEBDO TORNA A PUBBLICARE LE CARICATURE DI MAOMETTO
Evidentemente la ragione che la redazione di Charlie Hebdo ricercava per tornare a pubblicare le caricature di Maometto è stata individuata nel processo che si aprirà domani e vede 14 imputati alla sbarra. Sono tutti accusati, a livelli diversi, di aver fornito sostegno logistico ai due killer della strage, i fratelli Said e Cherif Kouachi, e ad Amédy Coulibaly, principale responsabile dell’attentato al supermercato Kosher di Parigi. Come riportato da TgCom24, l’intero processo sarà filmato per il suo “interesse nella costituzione di archivi storici”, ha fatto sapere la giustizia. In un primo momento il processo avrebbe dovuto celebrarsi prima dell’estate, ma l’emergenza coronavirus ha fatto slittare tutto. Il processo si terrà sotto stretta sorveglianza al tribunale di Parigi.